Shock a Roma, scoperti due corpi mummificati in una grotta tra l’Eur e la Cecchignola

Scoperta shock a Roma, dove nel pomeriggio di sabato 24 maggio due speleologi milanesi in vacanza nella Capitale hanno scoperto, in un tunnel sotterraneo tra il laghetto dell’Eur e la Cecchignola, due cadaveri ormai mummificati. E quella che doveva essere una “passeggiata”, fatta poco prima di ripartire per il capoluogo lombardo, per due amici si è trasformata in un vero e proprio film dell’orrore. I due, spinti dalla curiosità, si sono calati in un vecchio cunicolo, il Fosso di San Leone, un’opera idraulica del 1940 progettata per convogliare le acque del Laghetto dell’Eur, tra via dei Corazzieri e via di Vigna Murata, quando le loro torce hanno illuminato qualcosa che di certo non si aspettavano: due corpi mummificati, rannicchiati l’uno accanto all’altro, nascosti nel buio da oltre dieci anni.
Due cadaveri, nessun documento, solo ossa: parte il giallo
I due corpi erano lì, silenziosi, avvolti da polvere e umidità, sepolti da chissà quanto tempo in un canale che alimenta il laghetto artificiale dell’Eur. Spaventati, intorno alle 18:00 gli speleologi hanno chiamato il 112. Sul posto sono arrivati gli agenti del IX Distretto Esposizione, la squadra mobile, la scientifica e i vigili del fuoco, che hanno faticosamente recuperato i resti umani.

I corpi sono stati trasferiti presso l’istituto di medicina legale della Sapienza dove è già stata disposta l’autopsia. Gli inquirenti hanno avviato l’esame del DNA, unico strumento per cercare di risalire all’identità delle vittime. Nessun documento, nessun oggetto utile a una prima identificazione. Solo ossa, parzialmente mummificate, che raccontano una morte dimenticata dal tempo.
Ipotesi senza risposte: senzatetto, omicidio o incidente?
Le domande sono tante, ma le risposte ancora zero. Gli agenti stanno cercando negli archivi delle persone scomparse nella Capitale, cercando collegamenti utili. Non si esclude che i due possano essere stati senza fissa dimora, finiti nel cunicolo in cerca di riparo, ma si fa strada anche l’ipotesi più inquietante: che siano stati uccisi altrovee trascinati lì per occultare i cadaveri.
C’è anche chi suggerisce che si tratti di un ritrovamento archeologico: ossa troppo antiche, risalenti a secoli fa, che spegnerebbero l’interesse investigativo. Ma se davvero i resti sono molto più recenti, si aprirebbe il capitolo più inquietante: un possibile duplice omicidio.
Le indagini
Infatti i due avrebbero potuto cercare rifugio nel tunnel per sfuggire a qualcuno. O magari erano semplicemente nel posto sbagliato al momento sbagliato. Quel che è certo è che nessuna ipotesi viene esclusa, nemmeno quella di una morte violenta, oppure di un incidente mai scoperto, trasformato in tragedia e finito nel dimenticatoio.
Il cerchio delle indagini si allarga quindi alle denunce di persone scomparse di trenta anni fa. Potrebbero essere la chiave per dare un volto a quei resti.