Si moltiplicano le richieste di rimozione per l’anti israeliana Albanese dell’Onu

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“Si moltiplicano le richieste di rimozione dall’incarico della dottoressa Albanese, Special rapporteur delle Nazioni unite sulla situazione dei diritti umani nei territori palestinesi. Da tempo se ne sottolinea la parzialità nella questione palestinese, situazione che sta assumendo caratteristiche sempre più gravi. Anziché abbassare i toni e dar prova di ogni possibile moderazione –che sarebbe di fondamentale importanza per chi esercita una funzione internazionale così importante – Albanese sembra voler soltanto gettare ancor più benzina sul fuoco, dichiarando che ciò che accaduto il 7 ottobre 2023 non è stato il più grande massacro antisemita del nostro secolo e sottolineando, per di più, che le vittime israeliane trucidate e uccise da Hamas non sono state eliminate a causa del loro ebraismo ma in risposta all’oppressione di Israele.

Terzi: quelli della Albanese commenti inaccettabili

Sono commenti inaccettabili, soprattutto se pronunciati da chi rappresenta una istituzione come l’Onu, che da sempre pone al centro la lotta contro l’antisemitismo e tutte le forme di razzismo”. Lo dice il senatore di Fratelli d’Italia Giulio Terzi di Sant’Agata, presidente della commissione Politiche europee. “Condivido appieno e rilancio le parole del ministro degli Esteri israeliano Katz che invita Guterres a licenziare immediatamente Albanese e dichiarato profonda preoccupazione nel vedere ‘inquadrare il massacro del 7 ottobre come una reazione all”oppressione israeliana piuttosto che come un atto di odio antiebraico. L’attacco genocidario di Hamas non è certo un fatto che può essere soggetto a revisioni o reinterpretazioni”.

Cirielli: inadatta a qualsiasi ruolo istituzionale

“La relatrice Onu sui territori palestinesi occupati, l’italiana Francesca Albanese, già da tempo inaffidabile e con posizioni filo Hamas, diventata oltraggiosa nei confronti di Israele. I vertici Onu, in primis il Segretario generale Antonio Guterres, ne valutino l’immediata destituzione”. Lo afferma Edmondo Cirielli, viceministro degli Affari esteri. “La Albanese, a lungo collaboratrice di Unwra, nelle dichiarazioni pubbliche offre una narrativa in linea con quella di Hamas, organizzazione terroristica responsabile del genocidio dello scorso 7 ottobre. Sarebbe bastato soltanto questo per renderla inadatta a un ruolo di così alto prestigio che non può consentire posizioni tipiche di chi è fiancheggiatore dei terroristi. E oggi ha alzato ancora una volta il tiro, rendendosi incompatibile in maniera evidente con qualsiasi ruolo istituzionale”.

La Albanese cita i dati non verificati forniti solo da Hamas

Ma lei insiste con la sua tesi sbilanciata contro Israele: “E’ nel contesto dell’oppressione israeliana nei confronti del popolo palestinese, di 56 anni di occupazione illegale a un regime di violenta apartheid che i crimini commessi da Hamas il 7 ottobre vanno letti e giudicati”. Lo ribadisce Francesca Albanese, dopo che da Israele è arrivato il divieto a entrare nel Paese. “Il resto – accusa – è un modo per distogliere l’attenzione da quello che succede a Gaza soprattutto dal 7 ottobre: circa 30.000 i morti (dati forniti solo da Hamas, ndr) che in Occidente non fanno notizia, 10mila ancora sotto le macerie, massacri quotidiani a dispetto delle misure cautelari imposte dalla Corte di Giustizia Internazionale che ha riconosciuto il rischio di genocidio commesso da Israele”.

Nessuno all’Onu si è accorto che i soldi dei Paesi donatori finivano nelle tasche di Hamas?

Non una parola, ovviamente sulla complicità dell’Unrwa con i terroristi, che forniva persino la corrente alle gaellerie di Hamas, costruite con i soldi dei Paesi donatori, che anziché al popolo andavano ad Hamas per acquistare armi. Possibile che nessuno si sia mai accorto della fine che facevano i miliardi di dollari versati nelle tasche dei palestinesi?