Siccità, domani tavolo di emergenza a Roma. Possibili razionamenti e ‘nasoni’ chiusi

Non piove, neanche a Roma. E la siccità sta diventando una vera e propria emergenza. Così per domani, martedì 21 giugno, è previsto un tavolo tra le diverse autorità e istituzioni per affrontare questa situazione anomala. E potrebbero essere presi provvedimenti clamorosi. Come quello di chiudere nuovamente i ‘nasoni’. Le celebri fontanelle pubbliche, che subirono già la stessa sorte durante la siccità del 2017. Ma non si escludono nemmeno altri provvedimenti, a cominciare dal razionamento dell’acqua. Che potrebbe essere introdotto per alcune fasce orarie. D’altronde, il livello del Tevere è particolarmente basso. E anche la riserva idrica del lago di Bracciano è molto al di sotto del livello di guardia.

I nasoni spenti cinque anni fa per affrontare la siccità del 2017, rappresentano un’immagine scolpita nella memoria. Ma potrebbe tornare ad essere d’attualità, insieme a misure che prevedano un razionamento delle forniture domestiche in orario notturno, limitatamente ad alcune zone della Capitale. I quartieri che potrebbero venirne interessati, secondo Ansa, sono quelli nella fascia sud- est della Capitale. Tor Bella Monaca, Torre Angela, Romanina, Spinaceto, Ostia. Dove le condutture sono più obsolete. Ma di questi ed altri provvedimenti si parlerà in occasione dell’incontro in agenda il 21 giugno. Un osservatorio straordinario a cui partecipano la Regione ed il Comune, ma anche il Consorzio di bonifica e l’Autorità di bacino del Tevere.

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La siccità preoccupa

“Anche il Tevere che scorre intorno ai 100 metri cubi al secondo ha un calo di portata abbastanza preoccupante. Che ovviamente deriva dal calo di portata dei suoi 42 affluenti. E c’è una forte preoccupazione. Devo dire – ha dichiarato all’Ansa il presidente dell’Autorità di Bacino, Erasmo D’Angelis – non tanto su Roma dove la riserva idropotabile è in montagna nel reatino, per cui stiamo abbastanza tranquilli per le prossime settimane. Ma molte altre località, non servite da falde montane, sono ovviamente a rischio”.

Poche piogge, giù il Tevere e il lago di Bracciano

Lo stato dell’arte era stato ben sintetizzato anche da Sofia Ricci, la presidente dell’Anbi Lazio. “Il torrido mese di maggio, appena trascorso, con picchi tipici delle giornate più calde di agosto, ha aggravato una situazione già di per sé molto critica. E dovuta alle scarsissime precipitazioni invernali. Da inizio anno a Roma sono caduti solo 137 millimetri di pioggia rispetto ai 357 millimetri di media degli ultimi 16 anni” aveva ricordato Ricci, lo scorso 11 giugno. Citando ad esempio le condizioni del “lago di Bracciano che registra meno 25 centimetri rispetto il 2021”. Oltre a quelle del Tevere “circa un metro più basso rispetto alla portata normale”.