Sileri, occhio che così fai infettare Roma

Sileri

Pierpaolo Sileri è diventato presto un personaggio popolare. Viceministro della salute in quota grillina, ce lo siamo trovati dentro casa durante questa lunghissima quarantena tramite le televisioni. Praticamente tutte e a ogni ora del giorno.

E lo abbiamo anche osservato come si fa con una persona che appare seria. Abbiamo solidarizzato quando abbiamo saputo del coronavirus che lo ha colpito, anche se riappariva sul piccolo schermo persino durante la malattia.

Ma Sileri ci parla con Speranza?

Sta al governo ma è come se non ci fosse. Lavora con un ministro, Speranza, che potremmo ribattezzare Durezza, tanto sembra restio a liberare i cittadini dalla dittatura del virus. Ma in fondo un ministro della Salute che altro dovrebbe fare e dire?

Pero’ si parlino almeno. Perché sentire e leggere Sileri che insiste su questa storia degli “amici”, anche se “amici veri”, crea abbastanza confusione. Come se non ce ne fosse già abbastanza tra decreti di Conte e spade sguainate dalle regioni.

Se Sileri “interpreta” il presidente del Consiglio che libera i congiunti dal restare a casa – certo, sempre con la condizioni di sicurezza bla-bla che non sopportiamo più di vedere negli spot televisivi – la situazione si fa pesante.

Immaginiamo Roma lunedì prossimo. “Dai ci vediamo”, si stanno dicendo in tantissimi. “Conte ha detto che possiamo andare a trovare i congiunti, Sileri, quello che sta alla sanità parla di amici veri, e io e te non lo siamo?”.

Aspettiamoci traffico a mille in città alla “ripresa” se qualcuno non interviene in queste ore a farci capire esattamente che cosa vogliono davvero da noi cittadini, dopo mesi di arresti domiciliari per reati non commessi.

Poi, Sileri, sempre quello che sta al ministero della Salute, ha detta un’altra al Corriere della Sera:”Non serve mettere un cartello sui ponti del Tevere: non buttatevi di sotto altrimenti morite. Lo sappiamo. Almeno dal 18 maggio io abolirei l’autocertificazione“. Stiamo a posto.

Fateci solo capire che succede da lunedì

Noi che siamo poveri ignoranti, vorremmo capire che cosa sta succedendo. Magari ce la tolgono, che non ne possiamo più di stare a chiederci se abbiamo sbagliato a scrivere qualcosa e rischiamo più la multa che il coronavirus. Ma è davvero così, signor viceministro? A chi lo mandiamo il verbale se poi la sua amica Raggi ci manda i vigili urbani e se ne vanta pure?

La smania di comunicare rischia di provocare danni incalcolabili, perché se qualcuno prende troppo sul serio i narratori di governo va a finire che tempo una settimana e ci rinchiudono di nuovo dentro casa e per chissà quanto tempo.

Tacete, se potete. Altrimenti dite a Conte che parlate voi al posto suo, ma questa Babele non si sopporta davvero più. Fra poco avremo problemi di nervi, che del resto il governo contribuisce a farci aumentare con i suoi scriteriati provvedimenti in materia economica.

Sileri resta più che simpatico. L’ha fatta persino franca dalla trappola in cui lo stavano infilando al Policlinico per via coniugale – ‘sti congiunti… – ora è il momento di evitare di sommare confusione a confusione. Lo diciamo così, per non arrabbiarci davvero fra qualche giorno.