Simòn Bolivar e il suo solenne giuramento a Monte Sacro: che lo ricorda con un monumento

Due persone hanno portato alla fine della dominazione coloniale europea nelle Americhe. Spesso, la loro vita sconfina nella leggenda e che sono ancora oggetto di adorazione e nei rispettivi Paesi: George Washington e Simòn Bolìvar. Di quest’ultimo oggi ricorre l’anniversario della morte avvenuta il 17 dicembre 1830. Pochi però sanno che Simòn Bolìvar, a differenza di Washington, venne due volte in viaggio in Europa passando anche a Roma. Ove pronunciò il suo solenne giuramento di liberare il Sud America dalla oppressione coloniale spagnola. Ma andiamo con ordine. Simòn Bolìvar nasce a Caracas, in Venezuela, il 24 luglio 1783. Entrambi i genitori di Simòn favecano parte della classe aristocratica e benestante del Paese.
Il viaggio di Bolìvar in Europa e in Italia
Nel 1804 Bolìvar torna in Europa e, come d’usanza all’epoca, viene a visitare l’Italia e Roma. Durante il suo soggiorno nella città eterna Bolìvar alloggia in una taverna vicino a Trinità dei Monti. Il giorno 15 agosto 1805 Bolìva visita le vicine campagne romane che ora, purtroppo, non esistono più sommerse dal cemento della espansione dell’Urbe. Con un calesse percorre la via Nomentana e arriva al Ponte Nomentano comunemente detto Ponte Vecchio che traversa il fiume Aniene in prossimità della odierna piazza Sempione. A quel punto Bolìvar decide di salire sulla collinetta detta Monte Sacro, oggi un gigantesco quartiere, dove si erano rifugiati i plebei ribelli. Proprio dove, secondo la tradizione,Menenio Agrippa aveva pronunciato la famosa orazione che aveva convinto i plebei a tornare al lavoro.

El Libertador fu incantato da Monte Sacro
Incantato dal fascino del luogo, costellato di vestigia del passato, Bolìvar pronuncia il suo famoso e immortale giuramento di liberare il Sud America dal dominio spagnolo: “Giuro davanti a Voi, giuro sul Dio dei nostri padri, giuro su loro, giuro sul mio onore e giuro sulla mia Patria che non darò riposo al mio braccio né riposo alla mia anima fino a che non avrò spezzato le catene che ci opprimono per volontà del potere spagnolo”. E dopo venti anni di lotte, guerre, battaglie e scontri Bolìvar trionferà alla fine sulle armate spagnole, liberando Venezuela, Colombia e altri territori del sud America. Da allora diventando el Libertador di quelle nazioni.
Anche Hugo Chavez nel 2005 visitò il monumento
Il giuramento di Bolìvar viene oggi ricordato sulla collina di Monte Sacro nel III Municipio da un busto del Libertador. E da un monumento a lui dedicato entrambi là posti per iniziativa del governo venezuelano e inaugurati del 2005 con una solenne cerimonia. L’allora Presidente venezuelano Hugo Chavez si recò in visita al monumento pronunciando anche un discorso celebrativo della figura del Libertador. Va ricordato anche che negli anni Trenta anche il governo fascista appose una lapide in ricordo di Bolivar sulla facciata della scuola Don Bosco di piazza Monte Baldo, sempre nel quartiere di Monte Sacro. Insomma, un pezzo importante di storia del risorgimento sud americano che pochi conoscono e che si trova nella nostra capitale, spesso vicino alle nostre case per chi abita nel quadrante nord est di Roma.
Oggi purtroppo, storia e geografia sono dimenticate…
Purtroppo la scuola italiana non insegna più la storia e i giovani nemmeno sanno chi fosse questo Simòn Bolìvar, né cosa sia avvenuto sulla collina di Monte Sacro. Sarebbe certamente opportuno e auspicabile che le scuole organizzassero delle visite a questi luoghi per far conoscere questa storia affascinante ai giovani che, probabilmente, nemmeno sanno dove si trovano il Venezuela e la Colombia stante il fatto che la geografia non è più materia di insegnamento. E risuona minaccioso nelle orecchie il vecchio detto: chi dimentica la storia è condannato a ripeterne gli errori…