Mi alzo e vado a votare Matone. Stavolta si può vincere

Prendo la tessera elettorale e vado a votare per Simonetta Matone. Già, perché oggi, fino alle 23, si sceglie il successore di Roberto Gualtieri diventato sindaco di Roma, che a sua volta aveva sostituito Paolo Gentiloni, diventato commissario Ue. Un collegio taxi per quelli del Pd, dunque.
E invece a votare per la Matone ci vado con un pizzico di speranza di fare un bel ribaltone popolare.

Anzitutto per la persona che il centrodestra ha messo in campo e poi perché mi indigna pensare alla rappresentanza negata per gli elettori di quel territorio importante della città: dal centro storico al Flaminio Prati Balduina e anche dalle parti di Trastevere e Testaccio. A sinistra arrivano, prendono i voti e se ne vanno.
Tutti possono votare Matone. Per la sua bella storia
Particolare di non poco conto il profilo dei candidati. Politicamente la Matone è stata designata unitariamente dal centrodestra, mentre la sinistra è spaccata tra Cecilia D’Elia del Pd – con un parte dell’apparato che se l’è vista imporre da Letta – e Valerio Casini, espressione di Italia Viva e il primo degli eletti della Lista Calenda. Si massacreranno tra di loro.
E poi, il livello delle candidature. La D’Elia è davvero poco conosciuta il che è un po’ poco per eleggerla a deputata in rappresentanza del collegio vetrina della Capitale. La Matone può essere votata, per il suo curriculum vitae, per la sua storia personale, per la sua popolarità, anche da chi di destra non è.
Si vince con un solo voto in più degli altri
Che fare per vincere, dunque? Basta andare a votare. Ci sarà una bassa affluenza, basta essere uno più degli altri per vincere questa battaglia e affidare a lei e non alla sinistra il voto in nostro rappresentanza per la scelta del prossimo presidente della Repubblica. Non male, direi.
Ci sono altri due candidati: Beatrice Gamberini di Potere al Popolo e il civico Lorenzo Vanni. Nessuno dei 5 stelle. Il che fa capire – ancora una volta – quanto stia a pezzi il partito di Giuseppe Conte.