Gualtieri parla di siccità e farfuglia sul Casagate di Zevi

Gualtieri siccità

Meraviglioso giornale, Repubblica, capace di intervistare Roberto Gualtieri sulla siccità, ma guai a fare una domanda sul Casagate capitolino.

I campioni delle occupazioni abusivi colti in fallo da Mario Giordano nel dettare le linee del piano casa cittadino all’assessore Tobia Zevi (nella foto con Gualtieri) e lui, il sindaco non dice una parola, se non che farfugliare su un documento che si manda a tutti “ma la giunta decide”.

E Gualtieri parla di siccità …

Siccità, gli chiede Repubblica, e tutto passa in cavalleria. Non che non sia un problema, ma vivaddio se quell’assessore fosse stato di destra e pizzicato a trattare sulla casa con gruppuscoli “suoi” ci avrebbero fatto la prima pagina. Niente, tutti zitti.

E invece no, c’è bisogno di chiarimenti seri. Perché se per una delibera da portare in consiglio comunale bisogna avere il permesso dei centri sociali, vuol dire che chi decide sta altrove e non in Campidoglio. E lo fa sulla pelle di tante migliaia di cittadini che aspettano da troppi anni la casa popolare, ma i cui diritti valgono molto meno dei protetti dell’estremismo rosso.

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E la questione, con meritati sfottò, gliela pone anche CasaPound, spesso oggetto delle contumelie dell’assessore che pare dover rispondere ai centri sociali del suo operato: “Trovo assolutamente vergognoso – dice il portavoce della Tartaruga Luca Marsella – che con la giunta di centrosinistra, di Gualtieri, siano di fatto centri sociali e movimenti antagonisti di sinistra a dettare la linea della giunta. quello che fa sorridere è che Zevi è uno di quelli che punta sempre il dito contro CasaPound, come se il problema di Roma fosse l’occupazione di via Napoleone III, che esiste da vent’anni e che, a differenza delle altre, riguarda un luogo dove non è mai accaduto nulla”, afferma Marsella, sottolineando come siano altre le occupazioni “note alle cronache per violenza, spaccio, stupri, posti letto affittati a immigrati e così via”.

Con l’aggiunta di denari pubblici promessi, garantiti, assicurati alle occupazioni più note, come quella del Porto Fluviale e quella dello Spin Time. I dialoghi finora emersi tra Zevi e i leader dei Movimenti degli occupanti sono illuminanti.

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