Affermato un diritto. No al processo, la Raggi la giudica il popolo

Raggi processo

Alla fine sul processo Raggi si è avverato quello che anche noi speravamo, per averlo scritto su Il Tempo qualche giorno fa. Perché la condanna della sindaca avrebbe avuto un sapore amaro, avrebbe portato con sé altre polemiche, e sarebbe nata una discussione di quelle tipo cellula Pci si deve candidare-non si deve candidare. Mamma mia che noia.

Oggi, con l’assoluzione al processo Raggi in appello, il campo è più libero per decisioni squisitamente politiche. Tanto più che si parlava di un reato molto stupido. Ma davvero un sindaco non può decidere su un dirigente e se lo fa bisogna passare ai raggi ics tutta l’istruttoria seguita? E come si governa una città come Roma? No, no, davvero meglio così.

Bene la fine del processo alla Raggi

E poi, c’è un altro elemento da considerare positivamente, che può però essere compreso solo da chi è dotato di un minimo di cultura garantista. E quindi non i Cinquestelle. Ma se un politico, qualunque politico, è assolto dalla magistratura, è un bene gioire e gioire per l’istituzione che rappresenta. Perché il giudizio popolare non deve mai essere distorto da altri fattori, fra un anno si voterà per il Campidoglio e si deve essere liberi di valutare la condotta amministrativa anziché quella penale.

I pentastellati, da oggi, dovrebbero capirlo per il futuro. A me tocca ancora spiegare che cosa hanno significato 23 anni di inchieste, processi e assoluzioni per i quali loro non erano mai contenti. Se vogliono, sono a loro disposizione per una scuola di giustizia…

Altre sono le colpe della sindaca di Roma

Poi, Virginia. Ecco, è libera dall’onta del Palazzo di Giustizia. Ma non dai mali della città. Ad esempio, i rifiuti che sovrastano Roma. Fosse solo per questo, andrebbe bocciata senza appello. Perché la Capitale non si lascia insozzare come vediamo ogni giorno. Ma per la nostra sensibilità e in assenza di alternativa che i signori dei partiti faticano a mostrarci, sarebbe stata pure votabile se fosse stata meno presuntuosa persino sulla storia.

Vedi sindaca, c’è tanta gente, a Roma, che quella strada ad Almirante la voleva proprio e tu hai fatto retromarce incredibili sul tema. E tutto questo per tentare di convincere un Partito democratico che dice di non sopportarti. Sono i casi della vita, una vendetta dei nostri padri…