Senza parole, ancora stanno a cianciare di Ignazio Marino….

Ignazio Marino

Il solo fatto che ci si attardi a discutere su che cosa farà Ignazio Marino domenica prossima intristisce assai. Anche perché risiede in America. Se lo disputano i vari sinistri in campo, da Roberto Gualtieri a Virginia Raggi e perfino Carlo Calenda.

Se vogliamo, Ignazio Marino è semmai l’emblema della confusione che regna nel campo opposto al centrodestra. In fondo, lo hanno buttato giù loro e adesso lo rivalutano.

La sinistra si divide su Ignazio Marino…

Addirittura Gualtieri è arrivato a mentire. Prima per dire che lui non c’entra niente con i fatti che portarono alla cacciata di quel sindaco, poi per svicolare quando è la Raggi a rinfacciargli gli “accoltellatori” di allora presenti nelle sue liste. La Raggi, sì, che all’epoca sognava di portare a Marino e ai suoi arance da galera.

Non solo. Calenda lo invocherebbe pure, per far dispetto al Pd. Ma tra i suoi sostenitori c’è Matteo Renzi, il segretario che diede l’ordine delle pugnalate in Campidoglio.

E Ignazio Marino quando si scuserà mai con Gianni Alemanno?

Costoro, tutti assieme, si metteranno di nuovo assieme al secondo turno di ballottaggio per tentare di sconfiggere Enrico Michetti. Ma l’aria sta cambiando e la vittoria potrebbe essere del centrodestra. Perché se la sinistra si litiga le spoglie di Marino, non ha molto di nuovo da esprimere.

Lasciatemelo dire: fanno un po’ sorridere le interviste rancorose dell’ex sindaco di Roma. Anche perché ne ha indovinate ben poche. Quando gli capitò addosso la tempesta cosiddetta chiamata Mafia capitale linciò il suo predecessore, Gianni Alemanno. Tra allora e oggi c’è di mezzo l’assoluzione di quel sindaco. E lui, Marino, le scuse che pretende dagli altri, avrà il coraggio di farle prima o poi – pubblicamente – ad Alemanno?

Troppe commedie a sinistra, in queste elezioni comunali, con il torcicollo verso il passato. Non hanno davvero nulla da dire al popolo se non quando imprecano contro gli avversari. Ma domenica è vicina e i primi ad essere fatti fuori saranno almeno due di loro. E poi la partita sarà finalmente uno contro uno.