Soldi spesi bene… Quattrini grillini per la comunicazione social

Quattrini grillini

Ma sì, diciamolo, di quei quattrini ne hanno un gran bisogno i grillini. Sono benedetti, anche se puzzano di casta, perché non se ne può più delle catastrofi a Cinquestelle sui social. Ne combinano troppe e si è deciso di correre ai ripari a spese del contribuente. Del resto che ci sono entrati a fare nel palazzo se nemmeno possono arraffare i soldi del popolo per imparare a leggere e a scrivere?

La notizia l’ha scoperta l’agenzia Adn Kronos dell’ottimo Gianmarco Chiocci. Stava nel rendiconto parlamentare. La posta in bilancio è di 785mila euro circa per “consulenze per la comunicazione”. L’anno precedente erano 525mila e rotti. 260mila in più, il 50 per cento circa di quello stanziamento.  Non è finita: “Alla voce ‘oneri della gestione caratteristica le spese per collaborazioni e consulenze professionali lievitano a un 1 milione 569mila 845 euro, che incidono per oltre il 25% sul totale delle spese del gruppo (6 milioni 209mila 843 euro).

Tanti quattrini Grillini…

Perché tutti questi soldi? Spiega la relazione del tesoriere Francesco Silvestri: “Si è mantenuto il contratto di consulenza con una società specializzata (e viene da ridere…) nell’organizzazione di campagne di comunicazione per il gruppo attraverso l’utilizzo di social-media come Facebook, Twitter, Instagram, Telegram, nonché la programmazione e l’allestimento grafico degli eventi di divulgazione all’esterno dell’attività parlamentare”. Società che, viene spiegato, “ha messo a disposizione fissa del gruppo ulteriori 4 risorse umane”. Mancano gli applausi alla “specializzazione”.

Comunque ne avevano proprio un gran bisogno. Su twitter e in genere sui social le supercazzole si sprecano.

Le gaffe sui social…

La più recente quella del sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano che per solidarizzare con lo Stato libanese per la tragedia di Beirut non ha mancato di inviare un fraterno e commosso abbraccio ai libici.

Seguito a ruota da una sconosciuta senatrice grillina, ElisaPirro, che ha conquistato anche lei immediata popolarità: “Le immagini dell’esplosione avvenuta a Beirut sono sconvolgenti. Esprimo la mia vicinanza al popolo libico e cordoglio per le vittime”. Pure lei. Bene, brava, bis.

Volevano entrare nella storia, dovrebbero limitarsi a qualche corso di geografia, magari con gli stessi soldi spesi per la comunicazione. Celebre la gaffe di Di Maio su Matera in Puglia. Così come resta indimenticabile il regime di Pinochet trasferito da Giggino in Venezuela… Farnesina sventrata.

Sempre lui – l’immagine dell’Italia nel mondo – è riuscito in Cina a storpiare il nome del potente capo del partito comunista cinese e dello Stato (lì il partito viene prima) in Ping, come se fosse un bambolotto. In realtà si chiama XiJinping e potrebbe pure incazzarsi.

La competenza al potere raggiunse il suo apice con Danilo Toninelli, diventato famoso per aver fabbricato seduta stante il tunnel del Brennero, di là da venire, ahinoi.

Governano l’Italia, ma non l’italiano.