Solstizio d’Estate 2025, il giorno più lungo dell’anno: ecco perché il Sole ‘si ferma’

Solstizio estate

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Domani mattina, alle 4:42, il Sole “si ferma” per qualche istante. No, non è magia, ma uno dei momenti astronomici più affascinanti dell’anno: il solstizio d’estate. È l’istante in cui il nostro astro raggiunge il punto più a nord nel suo cammino apparente nel cielo, segnando così l’inizio dell’estate astronomica per tutto l’emisfero boreale. Un fenomeno che sembra riguardare solo gli astronomi, ma che in realtà ci tocca da vicino, anche nella vita quotidiana: è il giorno in cui il Sole resta più a lungo sopra l’orizzonte, regalando alla Terra la notte più corta dell’anno.

Il Sole si ferma (o almeno così sembra)

Il termine “solstizio” deriva dal latino solstitium, che significa letteralmente “Sole fermo”. Ed è proprio questo l’effetto visibile: in prossimità del 21 giugno, il sole sembra fermarsi nel cielo, come se esitasse a riprendere il suo cammino verso sud. In realtà, ciò che osserviamo è il risultato del moto orbitale della Terra e della sua inclinazione assiale(23,45°), che dà origine alle stagioni e modifica la posizione del Sole nel cielo lungo l’anno.

15 ore di luce: a Roma si “accende” l’estate

A Roma, domani, il Sole rimarrà alto nel cielo per oltre 15 ore, offrendo la massima esposizione alla luce solare dell’anno. Una condizione che, se ribaltata, porta all’effetto opposto nell’emisfero australe, dove inizia invece l’inverno astronomico.

Ma non finisce qui. Come spiega l’astronomo Gianluca Masi a mezzogiorno, durante il transito meridiano del Sole, le ombre saranno le più corte dell’anno. Sulle meridiane, come quella storica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri a Roma, il fenomeno si può osservare in modo spettacolare.

Un appuntamento che cambia (anche di data)

Anche se il solstizio estivo viene comunemente associato al 21 giugno, la data può oscillare tra il 20 e il 22, a causa delle necessarie correzioni introdotte dal calendario gregoriano. Basti pensare che nel 2103 il solstizio cadrà il 22 giugno. Tutto dipende dai continui riallineamenti tra il tempo civile e il tempo astronomico, come ad esempio gli anni bisestili.

Quando il Sole tocca il cielo

Durante il solstizio, il Sole raggiunge la massima declinazione positiva: è il punto in cui si allontana di più dall’equatore celeste. Un dettaglio tecnico che in realtà nasconde un grande spettacolo naturale, percepibile da chiunque decida di alzare lo sguardo o, meglio ancora, posizionarsi davanti a una meridiana storica per osservare l’altezza del Sole al culmine. Domani, dunque, non sarà un’alba qualunque: sarà quella del giorno più lungo dell’anno, un momento da vivere con lo sguardo rivolto verso il cielo.

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