Sorpresa nei sondaggi sui partiti: ecco che si vuole a destra

Sondaggi partiti

Guardateli bene quei sondaggi, signori dei partiti, che gli italiani sono alla ricerca di novità.

Ricapitoliamo: il 50 per cento dell’elettorato ormai alle urne non ci va più. Lo abbiamo visto alle amministrative e nulla lascia pensare – se le cose dovessero restare come sono attualmente – ad un’affluenza molto maggiore in caso di elezioni politiche.

Guardateli bene i sondaggi sui partiti…

Nei sondaggi di qualunque istituto la soglia di chi non risponde alle domande è quasi sempre superiore ai 40 punti percentuali. A conferma di una indecisione enorme oppure – peggio – di un rifiuto generale.

E allora ti chiedi che cosa vogliono gli italiani. Una prima risposta ha cominciato a darla Swg, “scoprendo” la voglia di novità di partiti diversi a quelli che offrono oggi il mercato della politica e gli stessi sondaggi. Interessante – nel dato offerto da Youtrend – è verificare come l’analisi raccontata dal sondaggio si muova principalmente all’interno degli schieramenti attuali. Gli italiani li vogliono rinnovati.

È clamoroso quello che emerge soprattutto a destra: il 31 per cento del campione vorrebbe una nuova formazione politica nell’area rispetto a quelle esistenti. A sinistra vuole cambiamenti delle attuali proposte il 24 per cento, il 22 al centro dello schieramento politico.

Nel Centrodestra voglia di cambiamenti

Soprattutto nella cosiddetta area moderata del Centrodestra c’è una domanda che probabilmente Forza Italia non soddisfa più. Il 18 per cento degli elettori moderati di Centrodestra vuole qualcosa di diverso, parliamo di un dato superiore al doppio degli attuali elettori azzurri.

Sul fronte sovranista è insoddisfatto delle attuali presenze politiche il 5 per cento, l’8 vorrebbe qualcosa di più marcato a destra di Lega e Fdi.

Occhio, che poi emerge anche una domanda di una forza politica né di destra né di sinistra pari al 23 per cento del totale. E probabilmente, a differenza dei Cinquestelle, non alleabile con nessuno.

Insomma, i cambiamenti maggiori sono auspicati nell’area alternativa alla sinistra. Resta un grado accettabile di fedeltà ai partiti cosiddetti sovranisti, ma se dovessero emergere nuove proposte – serie – la sfida si riaprirebbe.