Sono 15 le scuole okkupate senza motivo a Roma: con danni per decine di migliaia di euro

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La dissennata e inutile stagione delle occupazioni nelle scuole va avanti, gli studenti non sembrano proprio volersi arrendere. A Roma sono almeno 15 i licei occupati: dal Virgilio, al Kant, al Tullio Levi-Civita, Tasso, Morgagni, Mamiani, Manara, Righi, Archimede, Aristofane, Colonna e così via. Quali sono i motivi dietro alle occupazioni? Dice all’Adnkronos Paolo Notarnicola, coordinatore nazionale Rete studenti medi, “le occupazioni esprimono un disagio, un malessere degli studenti e una richiesta di maggiore attenzione per la scuola e per le politiche scolastiche. Le occupazioni  sono dei collettivi auto-organizzati, una risposta con cui gli studenti esprimono un sentimento di abbandono della scuola pubblica e delle politiche assenti su istruzione e leggi di bilancio. Sono una forte richiesta di attenzione”.

I presidi del Lazio: la “richiesta di attenzione” si palesi nelle sedi opportune

“Non siamo d’accordo con le occupazioni, tra l’altro si tratta di un reato: interruzione di pubblico servizio, reato inoltre che va a ledere il diritto all’istruzione di quegli studenti che vorrebbero fare lezione ma non possono recarsi a scuola perché occupata”. Così all’Adnkronos Cristina Costarelli, presidente dell’Associazione presidi Lazio, in merito all’attuale stagione delle occupazioni delle scuole. Costarelli sottolinea che la richiesta di attenzione palesata dai ragazzi e le motivazioni di tali iniziative “dovrebbero essere portate avanti nelle sedi opportune: gli studenti hanno una consulta, loro associazioni che hanno dei rapporti istituzionali a cui possono rivolgersi, quindi è un discorso contestualizzato in una struttura di sistema per portare avanti le loro richieste.

Gli studenti hanno tutti gli strumenti che vogliono all’interno delle scuole

All’interno delle scuole, per quello che gli studenti vogliono – continua ancora Costarelli – si cerca insieme a loro di trovare tutti gli spazi per consentirgli momenti di discussione, di approfondimento. Le scuole permettono l’autogestione, delle giornate organizzate da loro, quindi loro spazi li possono avere anche nelle modalità organizzative consuete delle scuole”.  Per non parlare dei danni, conseguenza delle occupazioni e della non curanza di molti studenti. “Sì, danni per decine di migliaia di euro – evidenzia Costarelli – arrecati spesso anche da persone esterne che entrano nella scuola, spesso girano anche sostanze non consentite.

Danni per decine di migliaia di euro

Le scuole una volta terminata l’occupazione vengono praticamente distrutte da quegli stessi studenti che rivendicano fondi e attenzione della scuola: danni che poi saranno a carico della spesa pubblica. Possono essere da qualche danneggiamento di attrezzature informatiche a danni strutturali come l’impianto di riscaldamento o altro e nella migliore delle ipotesi, in cui non si verifichino danni, perché ci sono anche occupazioni che non causano danni, c’è comunque la spesa per la pulizia profonda e la disinfestazione, – conclude – e anche quella pur non avendo un costo altissimo, è per la scuola comunque un costo che si potrebbe evitare”.