Sono 47 gli italiani uccisi in attentati terroristi negli ultimi 20 anni: tutti dagli estremisti islamici

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Con la morte a Tel Aviv dell’avvocato Alessandro Parini si allunga l’elenco delle vittime italiane di attacchi terroristici all’estero, da Parigi a Tunisi, da Bruxelles a Nizza passando per Dacca, fino a Strasburgo. Dal 2003 sono 47. Eccoli.

Nel 2021 l’ambasciatore Attanasio e il carabiniere Iacovacci uccisi in Congo

22 febbraio 2021: l’ambasciatore italiano nella Repubblica democratica del Congo Luca Attanasio e il carabiniere Vittorio Iacovacci uccisi in un agguato a Goma. 11 dicembre 2018: il giovane giornalista Antonio Megalizzi ferito mortalmente nell’attacco terrorista ai mercatini di Natale di Strasburgo. 17 agosto 2017: attentato sulle Ramblas a Barcellona, muoiono Luca Russo, Bruno Gullotta e l’italo-argentina Carmen Lopardo. 19 dicembre 2016: un camion si lancia sulla folla del mercatino di Natale di Berlino, provocando 12 morti. Il responsabile, il richiedente asilo tunisino Anis Amri, ucciso da due agenti a Sesto San Giovanni, vicino Milano. Tra le vittime Fabrizia Di Lorenzo, 31enne di Sulmona (L’Aquila).

Dall’attentato di Nizza a Dacca a Bruxelles

14 luglio: sei italiani, tra cui uno studente con nazionalità anche americana, sono tra le 86 vittime dell’attacco condotto con un camion che travolge la folla sulla Promenade des Anglais, a Nizza. 1 luglio: nove italiani restano uccisi nell’assalto e presa di ostaggi condotti da un commando di terroristi nel ristorante Holey Artisan Bakery di Dacca, nel quale restano uccise un totale di 22 persone. 22 marzo: Patricia Rizzo, 48 anni, è tra le vittime dell’attentatore suicida che si fa esplodere alla stazione della metropolitana di Maelbeek, a Bruxelles, qualche minuto dopo gli attacchi all’aeroporto di Zaventem. Nata in Belgio, ma originaria di Calascibetta, in provincia di Enna, Patricia era sposata e mamma di un bimbo, e lavorava come funzionaria dell’agenzia europea Erc (European Research Council).

La strage del Bataclan e ancora in Bangladesh

15 gennaio: un bambino di nove anni, figlio del titolare italiano del ristorante Cappuccino, Gaetano Santomenna, muore insieme alla madre ucraina e alla zia e alla nonna del piccolo, in un attacco a Ougadugu, in Burkina Faso. 13 novembre 2015: Valeria Solesin, 28 anni, veneziana, viene uccisa al Bataclan a Parigi, dove con il suo fidanzato era andata per il concerto degli Eagle of Death Metal. La giovane studentessa di dottorato (sociologia alla Sorbona) è una delle 130 vittime degli attentati di Parigi firmati dall’Is ed eseguiti da una cellula belga. Al Bataclan, le vittime sono 93. 28 settembre: il cooperante Cesare Tavella, 50 anni, è vittima di un agguato nel quartiere diplomatico di Dacca. L’uomo, che lavorava per una ong olandese, stava facendo jogging, colpito da numerosi colpi d’arma da fuoco. L’omicidio viene rivendicato dall’Is.

Gli attentati dei talebani e quelli al Bardo di Tunisi

13 maggio: Alessandro Abati, 47 anni, originario di Alzano Lombardo, in provincia di Bergamo, è, insieme alla sua compagna di origini kazake, Aigerim Abdulayeva, una delle 14 vittime dell’attacco rivendicato dai talebani a una guest house di Kabul. Esperto di diritto internazionale specializzato nella struttura giuridica delle partnership pubblico privato per oltre 15 anni aveva lavorato come consulente in diversi Paesi, dai Balcani all’Est Europa, dal Medio Oriente all’Asia centrale. 18 marzo: nell’attentato al museo del Bardo di Tunisi, per mano dell’Is, tra i 22 morti, per la maggior parte turisti, sono quattro le vittime italiane. Antonella Sesino, 54 anni, dipendente del Comune di Torino, Giuseppina Biella, settantenne di Meda, vicino a Monza, in vacanza in Tunisia insieme al marito, il torinese Orazio Conte, informatico di 54 anni, e Francesco Caldara, pensionato di Novara in vacanza con la compagna rimasta ferita.

I rapimenti di Boko Haram in Nigeria

16 febbraio 2013: Silvano Trevisan rapito insieme ad altri stranieri nello stato di Bauchi in Nigeria. Quasi un mese dopo, il 9 marzo, Ansaru, il gruppo estremista nato da una costola di Boko Haram, annuncia sul proprio sito web l’uccisione dei sette ostaggi di religione cristiana rapiti a metà febbraio nel nord della Nigeria. Il 10 marzo la Farnesina conferma che Trevisan era fra loro. 26 febbraio 2010: Pietro Antonio Colazzo, un funzionario della Aise, l’Agenzia di informazione e sicurezza esterna, ucciso in un attacco suicida compiuto dai talebani a Kabul contro due diverse guest house.

Nel 2005 le stragi a Sharm el Sheikh e a Londra

13 febbraio: Nadia Macerini, 37 anni, muore per una bomba esplosa nel ristorante ‘The German Bakery’ a Pune. La donna, di origine toscana, della provincia di Arezzo, lavorava per il centro di meditazione Osho Ashram, vicino al ristorante. 10 agosto 2006: Angelo Frammartino, giovane volontario di Monterotondo, ucciso da un palestinese appartenente alla Jihad Islamica a Gerusalemme. 23 luglio 2005: sono sei gli italiani uccisi negli attentati terroristici di Sharm el Sheikh costati la vita a oltre 60 persone. Le vittime sono Sebastiano e Giovanni Conti, Daniela Maiorana, Rita Privitera e le sorelle Paola e Daniela Bastianutti. 7 luglio 2005: Benedetta Ciaccia, 32enne romana, uccisa in uno degli attentati contro la metro di Londra, costati la vita a 52 persone.

Nel primi anni Duemila attentati in Egitto, Arabia e Marocco

7 ottobre 2004: Jessica e Sabrina Rinaudo, rispettivamente di 20 e 22 anni, originarie di Dronero, in provincia di Cuneo, uccise nell’attentato contro l’Hotel Hilton di Taba. Provocò 34 vittime. 30 maggio 2004: ucciso in un attentato terroristico contro un complesso residenziale di Al Khobar, in Arabia Saudita, un cuoco italiano, originario di Giugliano, in provincia di Napoli. Antonio Amato, 35 anni, lavorava nel ristorante del compound ”Oasis”. L’assalto terroristico costò la vita in totale a 23 persone. 16 maggio 2003: il tecnico italiano, Luciano Tadiotto, di Oleggio, in provincia di Novara, ucciso in una serie di attentati terroristici a Casablanca, in Marocco. In totale muoiono in totale 41 persone.