Sono oltre cinquemila le specialità alimentari tradizionali italiane: il Lazio al terzo posto

Sono ben 5.333 le specialità alimentari tradizionali presenti sul territorio nazionale nel 2021 in Italia “salvate” dalla pandemia grazie agli agricoltori. I quali non hanno mai smesso di lavorare per sostenere la rinascita del Paese. E’ quanto emerge dal nuovo censimento delle specialità ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni, presentato dalla Coldiretti al Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione a Roma. Coldiretti ha messo sotto i raggi X tutti i diversi tipi di pane, pasta, formaggi, salumi, conserve, frutta e verdura, dolci e liquori tradizionali che compongono il patrimonio enogastronomico nazionale. Classificati per regione e tipologia, con gli esempi più curiosi, più rari, più antichi, più ricchi di proprietà salutistiche in un’ampia esposizione della variegata offerta territoriale.
Le nostre specialità alimentari aumentate del 167%
Ed è così che dagli iniziali 2.188 prodotti tipici del primo censimento nel 2000 si è passati alle 5.333 attuali con un aumento del 167%. La Campania si piazza in testa alla classifica delle regioni con più specialità tipiche, ben 569, davanti a Toscana (463) e Lazio (438). A seguire si posizionano l’Emilia-Romagna (398) e il Veneto (384), davanti al Piemonte con 342 specialità e alla Puglia che può contare su 311 prodotti. A ruota tutte le altre Regioni. La Liguria con 300 prodotti tipici censiti, la Calabria (269), la Lombardia (262), la Sicilia (264), la Sardegna (217). Poi il Trentino Alto Adige (207), il Friuli-Venezia Giulia (179), la Basilicata con 163, il Molise (159), le Marche (154), l’Abruzzo (149), l’Umbria con 69 e la Val d’Aosta con 36.

Ben 1.594 le diverse categorie merceologiche
Per quanto riguarda le varie categorie si spazia da 1.594 diversi tipi di pane, pasta e biscotti. Seguiti da 1.520 verdure fresche e lavorate, 813 salami, prosciutti, carni fresche e insaccati di diverso genere. Poi 516 formaggi, 302 piatti composti o prodotti della gastronomia, 171 prodotti di origine animale (miele, lattiero-caseari escluso il burro, ecc.). Inoltre 165 bevande tra analcoliche, birra, liquori e distillati, 166 preparazioni di pesci, molluschi, crostacei, 49 varietà di olio d’oliva e burro e 37 condimenti. “Si tratta di un bene comune per l’intera collettività e di un patrimonio anche culturale. Che il nostro Paese può oggi offrire con orgoglio ai turisti italiani e stranieri”. Lo ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel ricordare che “il primato nei prodotti tradizionali si aggiunge a quello dei prodotti a denominazione di origine (Dop/Igp) riconosciuti dall’Unione europea, che hanno raggiunto quota 316”.