Sospiro di sollievo per ristoranti e altre attività: dal 1° giugno si riparte con fiducia

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“Finalmente il 1° giugno ristoranti, bar, pizzerie, pub e cocktail bar potranno riaprire a pieno regime. Mancano pochi giorni e ciò avverrà grazie anche alle battaglie e ai confronti istituzionali di Mio Italia, associazione di categoria sorta circa un anno fa. Proprio per tutelare i piccoli imprenditori sacrificati a vantaggio delle grandi catene internazionali che stanno distruggendo il made in Italy. Ossia il vanto principale del nostro Paese ai fini turistici. È stato un anno durissimo per il comparto dell’ospitalità a tavola che sta contando i suoi caduti. I sopravvissuti dal fallimento dovranno rimboccarsi le maniche e affrontare quella che sarà comunque un’estate molto difficile”. Lo ha dichiarato Paolo Bianchini, presidente dell’associazione di categoria Mio Italia, Movimento Imprese Ospitalità.

Ora gli italiani visitino anche le “perle” minori

“In questo senso, l’auspicio è che gli italiani visitino anche le perle considerate minori, oltre alle mete dei grandi flussi turistici. Così daranno una mano all’intero  comparto enogastronomico, alle eccellenze del territorio, ai piccoli produttori della filiera dell’indotto che fanno grande il made in Italy», ha concluso Paolo Bianchini. “Qualcuno si è illuso di poter distruggere l’eccellenza italiana conosciuta in tutto il mondo. Ha sbagliato i conti, ci sentiamo più forti di prima anche grazie alla  creazione di Mio Italia, associazione di veri addetti ai lavori”.

I piccoli comuni risorsa di tradizioni culturali e culinarie

Così prosegue così Ferdinando Parisella, segretario nazionale del Mio Italia. “Oltre ottomila comuni, di cui più del 60% sono sotto i cinquemila abitanti, una risorsa infinita di tradizioni culinarie e culturali, con attività dalla forte impronta identitaria. Attività che hanno fatto del fare, dell’accoglienza e della libertà, i principi cardine della loro vita e successo. Ecco il perché del nostro motto mai domi”, conclude Ferdinando Parisella.

Ristoranti e altre attività investono sulla ripartenza

E ora pubblici esercizi, bar, pub, pizzerie e ristoranti italiani investono sulla ripartenza. E scommettono su posti all’aperto e dehors. Nel 2021 le imprese della somministrazione hanno allestito per il consumo nuovi spazi esterni per un totale complessivo di quasi 750mila metri quadri, in grado di ospitare 180mila tavoli. A stimarlo è Fiepet, l’associazione di categoria delle imprese della somministrazione Confesercenti. Un risultato ottenuto grazie alla sollecita collaborazione dei Comuni, che in tutta Italia hanno semplificato, accelerato e ridotto o cancellato le tariffe di occupazione del suolo pubblico. Il numero maggiore di nuovi dehors, gazebi e spazi esterni è stato autorizzato soprattutto nelle grandi città capoluogo, in particolare a Roma (quasi 65mila metri quadri in più), a Milano (+40mila mq) e Napoli (+38mila mq).

I tavolini all’aperto valore aggiunto per le imprese

“Gli imprenditori hanno allestito e messo a disposizione un’area equivalente a oltre 100 campi di San Siro. Un grande sforzo e un investimento importante. Mirato a offrire ai clienti spazi e possibilità di scelta anche quando le consumazioni all’interno dei locali saranno nuovamente possibili”. Lo spiega Giancarlo Banchieri, Presidente di Fiepet Confesercenti. “Per questo ringraziamo la sensibilità degli amministratori territoriali, che hanno rivoluzionato il proprio modo di vedere. Un tempo si discuteva di tavolini selvaggi e si vedevano i posti all’aperto come un’occasione per fare cassa. Ora invece si è percepito il valore aggiunto che i tavoli all’esterno costituiscono per le imprese, per i consumatori e per aumentare l’attrattività turistica delle nostre città dopo la desertificazione imposta dalla pandemia”.