Sostenitore 75enne di Trump minaccia su Fb il presidente Biden: ucciso in casa dall’Fbi

Agenti del Federal Bureau of Investigation (Fbi) hanno ucciso un uomo accusato di aver pubblicato minacce online all’indirizzo del presidente degli Stati Uniti Joe Biden e della vicepresidente Kamala Harris. Secondo l’agenzia, l’incidente si e’ verificato alle 6.15 di ieri mattina (ora locale), quando agenti federali si sono presentati alla porta dell’abitazione del sospettato, tale Craig Robertson di Provo, a sud di Salt Lake City, per eseguire un mandato d’arresto a suo carico.
li agenti avrebbero aperto il fuoco contro l’uomo, che secondo quanto riferito dalle autorita’ era armato. Robertson aveva scritto online di voler “togliere la polvere dalla mia tuta mimetica e dal fucile di precisione M24”, dopo aver appreso che Biden si sarebbe recato in visita nello Utah. Nei mesi scorsi l’uomo, che si professava sostenitore dell’ex presidente Donald Trump, aveva pubblicato online una serie di insulti e minacce rivolti al presidente.

Fbi, blitz mortale contro un hater: la minaccia era credibile
Craig Robertson, 75 anni, è stato ucciso a colpi di arma da fuoco davanti alla sua porta da agenti a Provo – a un’ora da Salt Lake City – dopo essere stati avvisati dei suoi post sul presidente. I messaggi pubblicati su quella che si ritiene essere la sua pagina Facebook martedì includevano contenuti assetati di sangue su come avrebbe brutalmente ucciso il comandante in capo.
“Ho sentito che Biden sta arrivando nello Utah. Sto tirando fuori la mia vecchia tuta e pulendo la polvere dal fucile da cecchino M24″, ha scritto Robertson lunedì. Secondo quanto riferito, Robertson ha anche pubblicato numerose foto online delle armi da fuoco che teneva in un deposito di armi all’interno della sua casa. L’uomo è stato ucciso esattamente un’ora prima che il presidente Biden arrivasse in città.
Un portavoce dei servizi segreti ha dichiarato di essere a conoscenza di un’indagine dell’FBI “che coinvolge un individuo nello Utah che ha esposto minacce nei confronti di un protetto dei servizi segreti”.