Sottomarino Titan, è drammatica corsa contro il tempo. Ecco chi sono i cinque dispersi

Le squadre di ricerca statunitensi e canadesi stanno impiegando “tutte le risorse disponibili” per cercare il sottomarino con cinque persone a bordo scomparso nell’Oceano Atlantico. Il Titan, di cui non si sa più nulla da domenica, quando si è immerso per un’esplorazione sul relitto del Titanic, ha infatti meno di tre giorni di autonomia di ossigeno. Cinque persone erano a bordo quando il contatto con il piccolo sottomarino è stato perso, a un’ora e 45 minuti dall’inizio dell’immersione. L’operazione di salvataggio è continuata nel la notte, ma finora non c’è traccia del sottomarino della OceanGate Expeditions. “È una sfida condurre una ricerca in quell’area remota”, ha detto un comandante della Guardia Costiera. “Ma stiamo dispiegando tutte le risorse disponibili per assicurarci di poter localizzare l’imbarcazione e salvare le persone a bordo”.
Perquisita una zona grande come Connecticut
La Guardia costiera degli Stati Uniti ha ”perquisito una zona grande come il Connecticut”, ha detto il contrammiraglio John Mauger, comandante del primo distretto della guardia costiera degli Stati Uniti, all’emittente Abc. ”Abbiamo una nave commerciale che è sulla scena in questo momento e che dispone di veicoli telecomandati, che ci daranno la possibilità di cercare anche sott’acqua”, ha spiegato. Il comando unificato utilizza anche un aereo P-3 delle forze armate canadesi, che ha volato nelle ultime 24 ore lanciando boe sonar per individuare eventuali suoni dal sommergibile. “Ora abbiamo anche navi sulla scena che hanno la capacità di ascoltare con il loro Sonar. Quindi, se emettono suoni, questo è uno dei modi che useremo per localizzarli”, ha aggiunto Mauger.

Ministero Difesa Gb: “Ma il sottomarino Nato non può raggiungere la profondità richiesta”
Il sistema di soccorso sottomarino della Nato non è in grado di raggiungere le profondità richieste per fornire assistenza nelle ricerche del batiscafo scomparso nell’Atlantico dopo essersi immerso per perlustrare il relitto del Titanic. A renderlo noto il ministero della Difesa britannico che sta ”continuando a monitorare la situazione” ed è ”pronto a mettere a disposizione la sua esperienza”. Ma, come si legge in una nota, i sottomarini Nato potrebbero non essere in grado di raggiungere il relitto nell’Oceano perché ”le profondità marine superano di gran lunga” quelle in cui si può operare in sicurezza. Un sommergibile della Nato, utilizzato per salvare l’equipaggio di un sottomarino colpito, può operare a 610 metri, mentre un veicolo telecomandato può raggiungere una profondità di 1 chilometro. Il relitto del Titanic si trova a 3.800 metri.
Imprenditori ed esploratori, chi sono i dispersi
Un uomo d’affari britannico e uno pakistano, l’amministratore delegato della società che ha organizzato la missione per la perlustrazione del relitto del Titanic e un esploratore francese. Si ritiene che siano loro, sebbene non ci siano conferme ufficiali, i passeggeri del batiscafo scomparso nell’Oceano Atlantico. Tra loro Hamish Harding, un esploratore e uomo d’affari britannico di 58 anni, presidente della società aeronautica Action Aviation. Ci sono poi l’uomo d’affari pakistano Shahzada Dawood , amministratore del Seti Institute, insieme a suo figlio Suleman. A bordo anche Stockton Rush, l’amministratore delegato di OceanGate, la società che ha organizzato la missione. In base a un suo post su Facebook prima di partire si ritiene che anche l’esploratore francese di 73 anni Paul-Henry Nargeolet sia a bordo.