Soumahoro, piove sul bagnato: inguaiato pure dall’ex dipendente della Coop Karibu
Tira un’ariaccia per Aboubakar Soumahoro: il parlamentare eletto con Bonelli e Fratoianni, che piangevano presentando la sua candidatura e ora piangono per le conseguenze della loro improvvida scelta, è stato sbugiardato da un ex dipendente della coop Karibu.
Striscia la notizia ha infatti intervistato uno dei dipendenti della cooperativa finita nella bufera giudiziaria. C’è da premettere che Soumahoro non è indagato e in alcun modo coinvolto nelle vicende di sua moglie e sua suocera, ma ciò che ha detto Sidy Traore, ex dipendente della cooperativa Karibu, pesa come un macigno.
La testimonianza dell’ex dipendente che inguaia il parlamentare
ll deputato di origine africana ha sempre dichiarato di non sapere nulla di quanto facevano i suoi familiari ma, come è stato dimostrato, in quelle stesse strutture c’era la sede della Lega braccianti, il sindacato fondato proprio da Soumahoro.
“Possibile che nessuno gli abbia mai detto niente?”, è la domanda che si è posto Pinuccio, l’inviato di Striscia la notizia, alla quale ha risposto, secondo la sua versione dei fatti, Traore: “Lui la sapeva questa cosa, perché il suo ufficio stava proprio lì”.
“Il parlamentare eletto con Verdi e Sinistra italiana non poteva non sapere”
L’ex dipendente della cooperativa ha spiegato che Soumahoro non andava lì ogni giorno, ma “quando c’era una manifestazione lui si presentava lì. In questi giorni sono andati anche i ragazzi a chiedergli: ‘I riscaldamenti non ci sono, il cibo non ci arriva più’. Lui rispondeva: ‘Aspettate'”. Stando a quanto riferisce Traore, quindi, Soumahoro sapeva quanto accadeva. “Loro hanno detto che la prefettura non pagava”. In tutto questo brilla il silenzio della sinistra che tace vergognosamente sui lavoratori mai pagati dalla famiglia Soumahoro.
Dalla coop Karibu ai resoconti: Soumahoro rischia la decadenza
E c’è da aggiungere che per il povero (si fa per dire) Soumahoro piove sul bagnato. La Corte d’appello di Bologna ha infatti contestato illeciti nella raccolta dei fondi elettorali dell’ex sindacalista. Per lui il rischio concreto comsiste nella decadenza dalla Camera. In pratica la sua elezione può venire invalidata.
Tra le irregolarità contestate al deputato c’è che il “mandatario elettorale”. In pratica, chi doveva garantire la regolarità della raccolta fondi, è stato nominato da Soumahoro solo a gennaio 2023, diversi mesi dopo le elezioni.
Soumahoro inoltre non ha aperto alcun conto bancario per ricevere i soldi, ma ha usato PostePay, su cui risultano movimenti in entrata e in uscita ancora a gennaio 2023. Donazioni, in parte ricevute da una piattaforma di crowdfunding americana, che Soumahoro non avrebbe comunicato. Violando di fatto la legge.
E se l’ex sindacalista dovesse decadere da deputato c’è da scommettere che ne vedremo e ne sentiremo delle belle.