“Sovrana Bellezza” di Susanna Donatella Campione ci ricorda quanto è bello essere italiani

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Arriva in tutte le librerie, “Sovrana Bellezza” di Susanna Donatella Campione (Pagine Editore, 18 euro), che restituisce orgoglio e ottimismo a una nazione depressa e impoverita dal Covid.
L’avvocato Campione è impegnata brillantemente nella sua attività forense con particolare attenzione alla difesa delle donne, ma è anche una penna arguta e raffinata.

Il libro di Susanna Donatella Campione

Il libro nasce, appunto, dalle sue collaborazioni giornalistiche e dall’omonima rubrica, che è un appuntamento fisso del sito di Fratelli d’Italia. Il suo tour narrativo, sulla ideale falsariga di quello che, negli anni ’60, fece Mario Soldati in una sua fortunata trasmissione tv, è dedicato appunto alle eccellenze italiane. Un omaggio elegante e garbato a protagonisti noti e meno noti del “Made in Italy”. Un comparto che non è solo arido fatturato, ma è la rappresentazione plastica della qualità straordinaria (e sottovalutata) che permea la spina dorsale produttiva del nostro Paese. Dalla Sicilia alla Liguria, da Roma a Carrara, da Norcia a Cagliari, l’itinerario appassiona e coinvolge.

Con sensibilità tutta femminile, la Campione pennella vite e biografie di artigiani e artisti, luminari della medicina in lotta contro il Covid (Massimo Miscusi) ed eccellenze del commercio e della ristorazione (da Bassetti a Roscioli). Descrive con sapienti pennellate le storie professionali e umane di imprenditori spesso sconosciuti alla massa. Espone con rara empatia questi testimonial formidabili della “Sovrana bellezza” e li consegna ai lettori, con consapevole orgoglio.

34 capitoli per 34 simboli della Sovrana Bellezza

Nella suggestiva carrellata di 158 pagine, c’è spazio per luoghi magici come l’Hotel de Russie di Roma o il Castello di Sambuci, alle porte della Capitale. Vengono proposti grandi marchi italiani, come Fendi, Tod’s e Perugina, ma anche giganti del cinema che hanno saputo superare il tempo con la loro magnificenza, come Sergio Leone.

Nei 34 capitoli, dedicati ad altrettanti simboli dell’italica eccellenza, c’è spazio per imprenditori che hanno sfidato ogni ostacolo, come il livornese Carlo Perelli che con la sua officina navale è diventato un punto di riferimento per le grandi navi dei cinque continenti. Ma anche per instancabili e meno note eccellenze romane, come il fiero e verace Annibale, che con la sua macelleria in via di Ripetta rappresenta le tante botteghe artigiane che resistono a dispetto dei centri commerciali, dell’e-commerce e della pandemia.

Esempi mirabili di una caparbia resistenza alla globalizzazione selvaggia. Campioni di una battaglia identitaria e fiera, che riempie d’orgoglio tutti quelli che hanno a cuore la nostra amata Italia. In pratica, ognuno di noi. Perché, come ama ripetere ritualmente la Campione alla fine dei suoi appassionanti ritratti, “la Sovrana bellezza siamo noi”.