La sovranità della Francia è un no a Macron e alla Von der Leyen

Sovranità Francia

Il voto della Francia è una lezione di sovranità all’Europa. Perché non tutto può essere deciso su misura per chi comanda. Arriva sempre il momento della ribellione rispetto a chi si fatica a comprendere. E questa fase è davvero complicata

Macron ha vinto le presidenziali poche settimane fa, ma il popolo gli ha buttato tra le gambe i consensi della sinistra e della destra. Le elezioni legislative di domenica scorsa sono state la cartina di tornasole che non tutto si decide nei saloni dell’Eliseo.

La Francia vuole più sovranità

Nella consultazione parlamentare – per Melenchon i sondaggi lo pronosticavano – il risultato di Marine Le Pen è stato clamoroso. Porta in Assemblea nazionale una marea di deputati. Non era mai accaduto un successo di dimensioni così inaspettate.

Ma non c’è solo questo nel passo indietro che il capo dell’Eliseo ha dovuto subire dal suo popolo.

È anche la fine della spocchia in Europa. Dalla Francia gli elettori hanno deciso che cosa vuol dire sovranità. Chi ha votato il Rassemblement di Marine Le Pen ha detto basta alla crisi determinata dalle politiche di austerità. E teme per il futuro, se nell’Unione europea si continuerà a vessare i popoli di ciascuno degli Stati membri.

Le litanie di Macron e Von der Leyen

Quante volte, negli ultimi tempi, abbiamo sentito – soprattutto da Ursula Von der Leyen e da Emmanuel Macron – la litania sull’unanimità necessaria per governare l’Europa. Il diritto di veto da abolire e i reprobi che si oppongono alle decisioni prese dai soliti da cacciare. Ma è questa la democrazia?

Ora il presidente rieletto in Francia dovrà riflettere: come fa a tentare di abbattere il diritto di veto in Europa mentre non ha più la maggioranza nemmeno a casa sua?

Il problema è proprio legato alla sovranità: perché monta un clima di sempre più aperta ostilità ad istituzioni comunitarie sorde. Trionfa la burocrazia di Bruxelles, i popoli sono in difficoltà. E se li fanno votare c’è aria di rivolta.