Space Weather, la terza edizione del congresso: focus sulle attività solari

Terza edizione dello Space Weather

Partirà a breve la terza edizione del congresso “Space weather” che coinvolgerà enti di ricerca, università e scienziati sponsorizzato da INGV (istituto nazionale di geofisica e vulcanologia). Il focus di questo congresso sarà incentrato prettamente sulla attività solare e sulle possibili ricadute che potrà avere sulla società. L’evento sarà dal 27 al 29 novembre e verrà ospitato dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI).

Congresso “Space Weather”

La terza edizione dello Space weather, sponsorizzata dall’INGV, sarà ospitata dall’agenzia Spaziale Italiana dal 27 al 29 novembre. Parteciperanno enti di ricerca, università, tantissimi studiosi e scienziati della materia. “L’evento in programma all’ASI sarà l’occasione per mettere a confronto e rendere disponibili le competenze delle varie anime del Gruppo Nazionale sullo Space Weather, che coinvolge in maniera trasversale –l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR)“, si legge sul sito dell’INGV. Al centro del Congresso ci sarà come focus principale l’attività solare con le conseguenze per la società al fine di, come si legge sul sito dell’INGV, comprendere e prevedere lo stato del Sole, degli ambienti interplanetari e planetari e le perturbazioni solari e non solari che li influenzano, allo scopo di fornire previsioni utili a mitigarne i potenziali impatti su sistemi biologici e tecnologici.

Tempeste spaziali e tecnologia, il focus dei lavori

Ormai il mondo è invaso dalla tecnologia ed anche molto avanzata e c’è quindi bisogno di uno studio approfondito degli effetti di espulsioni di massa coronale dal sole e brillamente su di essa. Grazie a questo Congresso che avrà proprio al centro il Sole e la sua attività, si potranno confrontare gli studi. Il focus delle attività del Congresso: “saranno gli studi sulle tempeste spaziali di elevata intensità che potrebbero che potrebbero costituire una minaccia per le attività spaziali e per i voli aerei lungo le rotte polari, oltre a disturbare le comunicazioni radio, deteriorare la localizzazione GNSS e provocare dei blackout nei centri urbani”, si legge sul comunicato dell’INGV.