Speranza e Lamorgese: il caos sul green pass è tutta colpa loro

Speranza Lamorgese

Il caos green pass ha due nomi e cognomi: Roberto Speranza e Luciana Lamorgese. La colpa di Mario Draghi è quella di esserseli tenuti in eredità dal governo di Giuseppe Conte. A Palazzo si dice che questa sia stata una delle condizioni poste dal Presidente Sergio Mattarella per sostenere l’esecutivo in carica ora.

Ma sul green pass anche chi lo ha scaricato disciplinatamente comincia ad innervosirsi. Perché non ha alcun senso dare pretesti ad azioni violente che finiscono per criminalizzare quelle piazze che dicono di no.

Le colpe di Speranza e Lamorgese

Speranza ha agito con sadico bisogno di comando sul popolo. Avrebbe fatto meglio, paradossalmente, a proporre l‘obbligo vaccinale – con la responsabilità in capo allo Stato e non ai singoli cittadini vaccinati – che la sottrazione criminale dello stipendio. Ma che modo è quello di agire sul portafoglio delle famiglie dei lavoratori? Si esasperano le tensioni che non si è capaci di arginare.

Lo prova il comportamento della Lamorgese. L’azione contro la Cgil era stata annunciata in piazza un’ora e un quarto prima che fosse portata a compimento: per quale motivo si è lasciata praticamente sguarnita la sede del sindacato? Chi ha dato l’ordine di lasciar fare, esattamente come per le sedi istituzionali “protette” da pochi manipoli di poliziotti e carabinieri?

Lo Stato ti obbliga ma paghi tu

Si ha la sensazione che in certi palazzi si sia atteso l’incidente, per far rassegnare chi non ci sta a non fare ulteriore casino a partire dal 15 ottobre, quando scatterà la misura sugli stipendi, che è oggettivamente odiosa. Soprattutto perché le aziende hanno l’obbligo di controllare i loro dipendenti: senza green pass nemmeno si può entrare al lavoro. Oppure ti fai fare il tampone ma te lo devi pagare tu.

Cioè, lo Stato ti impone un obbligo, ma è il lavoratore a doverci rimettere di tasca sua.

Francamente penso che si stia esagerando. Grazie a decine e decine di milioni di italiani, la campagna vaccinale sta procedendo alla grande. Prendersela con la retribuzione dei pochi non “in regola” puzza davvero di ritorsione.

Speranza e Lamorgese hanno davvero sbagliato col popolo italiano.