Speranza: “Sanità penalizzata”… Ma non dice chi l’ha penalizzata

Il coronavirus corre sempre più forte: se ne è accorto anche il ministro Speranza. Non solo in Europa e nel mondo, ma anche in Italia. Sono stati oggi 5.724 i nuovi casi di coronavirus, a fronte di 133.084 tamponi effettuati, e 29 i morti registrati in Italia nelle ultime 24 ore. Lo rende noto il ministero della Salute nel suo bollettino quotidiano. Governo in allarme e in confusione. Gli esperti del Comitato tecnico-scientifico e il ministro della Salute Roberto Speranza si incontreranno domani in una riunione urgente. Verrà valutata la situazione e la possibilità di adottare nuove misure nel prossimo Dpcm per fermare l’incremento dei contagi di Covid-19 in questi ultimi giorni.
Speranza profetico: non ne siamo ancora fuori…
“Non siamo ancora fuori dalla fase più difficile. Bisogna mantenere con forza tutte le misure di sicurezza con determinazione, per poter continuare ad avere ancora numeri meno alti di quelli che si registrano in altri Paesi europei”. Lo ha detto il ministro della Salute. “Chi sostiene che le misure di prevenzione siano soltanto lacci e lacciuoli – continua il ministro – dice una enorme sciocchezza. “La lezione del coronavirus ci dice che il sistema sanitario nazionale è la cosa più importante è che abbiamo. Per troppi anni la spesa sanitaria è stata penalizzata. Oggi il virus ci consente di cambiare marcia”. Peccato che Speranza non dica che il sistema è stato penalizzato proprio dalla sinistra e dal partito di cui fa parte.

Il sistema non riesce a far fronte all’emergenza
Intanto il sistema italiano non riesce a fare fronte all’emergenza. Dodici ore in coda per un tampone. Il drive in di Fiumicino, uno dei cardini del sistema di monitoraggio covid a Roma, è preso d’assalto da migliaia di cittadini. Tutti in fila senza soluzione di continuità prima di arrivare alla meta. L’incremento dei casi, compresi quelli legati ad alcune scuole di Roma Sud e del litorale, ha aumentato la pressione sulla struttura – allestita nel parcheggio lunga sosta dell’aeroporto – che nelle ultime ore si è trasformata in un’immensa distesa di auto ferme.
Code spaventose ai drive-in
Il serpentone di veicoli avanza di poche decine di metri ogni ora fino all’imbuto finale, dove l’ultima scrematura può richiedere altre 2 ore prima del test. Chi si è messo in coda alle 3 del mattino è destinato ad uscire a pomeriggio inoltrato. “Siamo in coda dalle 3 di stanotte per il tampone di nostro figlio dopo un caso positivo nella scuola elementare che frequenta. Dopo 9 ore non siamo ancora all’imbuto finale, ci dicono che ne serviranno altre 3 per arrivare alla postazione”, dice una persona in coda.