Spiagge di Roma nel degrado con i Cancelli abbandonati: che fine ha fatto Castelporziano?

A più di un mese dall’inizio ufficiale della stagione balneare, la spiaggia libera dei Cancelli di Castelporziano si presenta in condizioni critiche. Le segnalazioni dei bagnanti, giunte alla redazione di 7Colli, denunciano uno scenario di abbandono totale, tra strutture pericolanti, degrado ambientale e assenza di servizi minimi. Il tratto di litorale romano, teoricamente accessibile a tutti, è oggi una zona dimenticata: i servizi igienici sono chiusi o vandalizzati, le passerelle dissestate, i rifiuti sparsi ovunque.

Spiagge libere senza gestione, rifiuti ovunque e strutture a rischio
Alla data del 9 giugno 2025, la situazione al Cancello 3 di Castelporziano è il simbolo del fallimento della gestione pubblica del litorale romano. Come documentano le foto ricevute dai lettori, i bagni pubblici sono allo sbando, privi di manutenzione.

Non esistono cartelli di lavori in corso, né indicazioni chiare su interventi futuri. Il degrado si estende anche alle passerelle in legno, pericolosamente danneggiate, e alla totale assenza di cestini, docce o punti di ristoro.

Nessuna assegnazione, nessun servizio: le spiagge restano in balia del degrado
Le informazioni raccolte confermano che non esiste al momento un affidamento operativo per la gestione dei servizi nella zona. Il Consorzio Castelporziano 98, che in passato si è occupato dell’area, è in attesa di un via libera formale da parte del Dipartimento Patrimonio del Comune di Roma per avviare le attività previste.
Il consorzio ha anche proposto un progetto di project financing per le prossime stagioni balneari, con l’obiettivo di valorizzare il tratto costiero attraverso nuove strutture ecocompatibili e servizi moderni. Tuttavia, il progetto è ancora fermo, e l’avvio delle attività dipende da una decisione tecnica che non è ancora arrivata.
Nel frattempo, i cittadini continuano a segnalare lo stato di degrado. Alcuni utenti hanno anche segnalato la presenza di elementi di pericolo, come resti di pali di cemento scoperti.

“I Cancelli della vergogna”: tra burocrazia, rimpalli e servizi inesistenti
A denunciare la situazione di Castelporziano è anche LabUr – Laboratorio di Urbanistica, con un post pubblicato sui propri canali social. Il contenuto, fortemente critico, ripercorre le dichiarazioni istituzionali del 2018, quando il Vice Capo di Gabinetto del Campidoglio, Nicola De Bernardini, sottolineava in numerosi atti ufficiali l’importanza di garantire tutela ambientale e legalità su tutta l’area dunale.
Nel post si ricorda come, grazie all’azione amministrativa di quegli anni, la spiaggia di Castelporziano fosse stata restituita alla sua vocazione originaria di stabilimento balneare pubblico, conforme alle intenzioni espresse dalla Presidenza della Repubblica. Tuttavia, secondo LabUr, oggi quell’impianto normativo è rimasto lettera morta.
Nel messaggio, la realtà attuale viene definita come “i Cancelli della vergogna amministrativa”, evidenziando l’assenza di ogni forma di assistenza alla balneazione, la mancata pulizia dell’arenile, l’inesistenza dei servizi igienici funzionanti e la totale mancanza di controlli. Con amara ironia, il post si chiude con un confronto provocatorio tra Castelporziano e Ostia Ponente, definita “una perla di Labuan”, per sottolineare il forte squilibrio nella gestione delle spiagge libere del litorale romano.