Spinaceto, Monteverde e Nomentano: la nuova mappa della droga a Roma
Lo hanno capito subito, gli investigatori: dietro le operazioni che nelle ultime due settimane hanno portato a oltre trenta arresti, c’era qualcosa di più grande del semplice pusher di quartiere. Il quadro che emerge è quello di uno spaccio a Roma che non si limita alla strada, ma si ramifica in vere e proprie strutture: depositi nascosti, centri di confezionamento e sistemi di distribuzione rapida che muovevano chili di droga da un quadrante all’altro della Capitale.
I tre casi più evidenti sono finiti sotto la lente della Polizia di Stato: Spinaceto, Monteverde e Nomentano. Tre zone, tre modalità diverse, un’unica rete che mostra quanto lo spaccio a Roma sia diventato un fenomeno radicato e sorprendentemente articolato.
Una rete che mostra l’evoluzione dello spaccio a Roma
Messi insieme, Spinaceto, Monteverde e Nomentano mostrano tre facce della stessa medaglia:
- lo stoccaggio massiccio (Monteverde)
- la creatività nel camuffamento (Nomentano)
- l’efficienza del delivery criminale (Spinaceto)
Tre modelli che convivono e si incastrano, ma non sono gli unici. Le stesse operazioni hanno infatti toccato anche Romanina, San Giovanni, EUR, Aurelio, Prati e persino alcuni parchi, dove gli agenti hanno trovato altra droga pronta per le piazze. Un quadro che conferma quanto lo spaccio a Roma sia distribuito e capace di riorganizzarsi da un quartiere all’altro.
Monteverde: 18Kg di hashish in un deposito che sembrava un magazzino all’ingrosso
È a Monteverde che gli agenti del XII Distretto si sono trovati davanti al sequestro più massiccio dell’intera operazione. Dietro una porta anonima si nascondeva un vero deposito: 18 chili di hashish e oltre 400 grammi di marijuana, sistemati in panetti e ovuli come in un magazzino pronto a rifornire l’intero quadrante ovest.
Un quantitativo simile non parla solo di un pusher particolarmente attivo, ma di una catena di approvvigionamento stabile, capace di muovere grandi volumi senza dare nell’occhio. In poche parole, Monteverde si conferma una delle aree chiave dello spaccio a Roma per capacità logistica e dimensioni dei carichi.
Nomentano: droga camuffata da caramelle e panetti con i cartoni animati
Il blitz più particolare è però quello del Commissariato Porta Pia, nel quartiere Nomentano. Qui gli agenti hanno fermato un 45enne romano che, colto sul rientro a casa, ha ceduto subito: “Ho droga dentro”, ha ammesso.
La perquisizione ha rivelato un catalogo quasi surreale:
- panetti di hashish decorati con personaggi dei cartoni,
- dosi travestite da pacchetti di caramelle,
- marijuana confezionata sottovuoto,
- e circa un chilo di stupefacente tra hashish e cocaina pronto per lo smercio.
Un repertorio creativo che dimostra la capacità dello spaccio a Roma di adeguarsi, mascherarsi, rendersi invisibile. Un sistema che punta a passare inosservato finché possibile, mimetizzandosi tra gli oggetti di tutti i giorni.
Spinaceto: la base della “cocaina da consegna” per le distribuzioni porta a porta
A sud della Capitale, invece, il quadro cambia ancora. A Spinaceto la Polizia ha trovato una vera base operativa, non un semplice punto di stoccaggio. Qui veniva confezionata la “cocaina da consegna”, quella destinata ai giri rapidi porta a porta.
Un modello che richiama il food delivery, ma applicato al mercato illegale: produzione rapida, distribuzione immediata, zero giacenze. È una delle forme più moderne ed efficienti dello spaccio a Roma, capace di arrivare ovunque e in tempi stretti.
Questa struttura racconta molto del livello raggiunto dal narcotraffico sul territorio: organizzazione, ritmi serrati, capacità di adattarsi alle esigenze della clientela e di sfruttare la mobilità urbana.