Stabile la situazione del Covid, ma sale la riluttanza per i vaccini: autunno a rischio

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Sono 63.992 i nuovi casi di Covid nelle ultime 24 ore e 112 i morti. E’ quanto emerge dai dati del Ministero della Salute sulla situazione del contagio. Con 438.449 tamponi, tra molecolari e antigenici, processati nelle ultime 24 ore, il tasso di positività si attesta al 14,6%. In calo il numero dei ricoveri: 10.023 (-79) mentre restano stabili le terapie intensive, a 462, lo stesso dato di ieri.

Nel Lazio aumentano i contagi ma calano i decessi

“Oggi nel Lazio su 8.562 tamponi molecolari e 38.189 tamponi antigenici per un totale di 46.751 tamponi, si registrano 7.255 nuovi casi positivi (+406), sono 4 i decessi (-4), 1.115 i ricoverati (-49), 71 le terapie intensive (-1) e +6.850 i guariti. Il rapporto tra positivi e tamponi è al 15,5%. I casi a Roma città sono a quota 3.689″. Lo comunica in una nota l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, al termine della videoconferenza della task-force regionale per il Covid-19.

I medici: riluttanza per i vaccini, autunno a rischio

“Stiamo osservando una maggiore riluttanza da parte degli assistiti verso la vaccinazione anti Covid rispetto a tutte le dosi. Ed è prevedibile, anche da quello che percepiamo dai pazienti, una minore adesione verso la quarta dose nella popolazione che potrà farla. Lo abbiamo già visto per gli immunodepressi. Il pericolo è di avere un autunno ad alto rischio, peggiore degli altri, alla luce delle varianti, della stanchezza degli italiani distratti da molti altri problemi, e da una copertura vaccinale che si riduce”. Lo dice all’Adnkronos Salute il segretario nazionale della Federazione dei medici famiglia (Fimmg), sottolineando come la pandemia preoccupi meno gli italiani.

“Vaccinazione” dovrebbe far rima con “ragione”, non con “emozione”…

“Recenti indagini – spiega – collocano il Covid, tra i problemi su cui pongono attenzione gli italiani, tra il decimo e il ventesimo posto, mentre la guerra è tra i primi, seguita dai problemi energetici, economici, politici. Se ci fosse un vaccino contro la bomba atomica, che inquieta molto, gli italiani farebbero quello. La vaccinazione dovrebbe far rima con ‘ragione’ – aggiunge Scotti – invece che con ‘emozione’, come invece accade adesso. Nel momento in cui quindi cala la tensione sul tema, la comunicazione si concentra su elementi diversi da quelli della scienza o i messaggi non sono chiari, si ha una ripercussione anche sull’adesione vaccinale. La fine dell’emergenza non significa fine della pandemia, questo forse non sempre è stato recepito”.

In autunno, quindi, la situazione potrebbe diventare esplosiva, con la ripresa stagionale della circolazione virale che si accompagnerà “alla riduzione dell’efficacia protettiva dei vaccini, la scarsa adesione delle popolazioni che ancora devono completare il ciclo o fare il secondo booster. Con queste premesse – conclude Scotti – potremmo avere una stagione davvero complicata, forse la più complicata. E’ fondamentale riprendere al più presto uno sforzo per ridare vigore alla campagna vaccinale”, ammonisce.