Stabilimenti urbani, le prove del flop: 250mila euro buttati (video)

L’estate romana grillina? Un fallimento costato 250mila euro. E questo solo per i fantomatici “stabilimenti urbani”. Sarebbero, infatti, le risorse impiegate dalla Giunta Raggi per questo flop che vi stiamo mostrando. Il video che postiamo documenta il fallimento degli stabilimenti urbani voluti dalla Raggi per i cittadini. Come lo ha definito Roma Fa Schifo, è un «piccolo documentario dall’orrore da uno degli stabilimenti urbani di Roma. Da notare, oltre alle varie considerazioni, che appena ci si allontana dal luogo orripilante di questo “stabilimento”, compare la gente».

La sindaca aveva presentato con squilli di fanfare l’ultima trovata grillina. Quella che a Roma, chiamano una “poracciata”. Sdraio e ombrelloni piantati in alcuni parchi di periferia. Oppure nei giardinetti di qualche biblioteca. Immaginate quale gioia per un romano piazzarsi nel bel mezzo del niente, a 40 gradi all’ombra, tra erbacce, cocci di bottiglia ed escrementi di cane. E i commenti dei cittadini valgono più di ogni articolo. Scrive Giovanni D.M. «Ho frequentato per circa 20 anni Villa Pamphili nei miei allenamenti giornalieri e vederla in questo stato di abbandono sinceramente mi avvilisce.Creare quello spazio transennato in mezzo alla radura con tanto di ombrelloni e sdraio e’ di uno squallore terrificante».

Piccolo documentario dall’orrore da uno degli stabilimenti urbani di Roma. Da notare, oltre alle varie considerazioni,…

Pubblicato da Roma fa schifo su Lunedì 24 agosto 2020

 

Stabilimenti urbani: pronta un’interrogazione

In Campidoglio, Davide Bordoni ha già annunciato che presenterà «un’interrogazione per sapere quanto ci è costata questa “intuizione” della sindaca Raggi che ha voluto cinque stabilimenti urbani per tutti coloro che stanno trascorreranno l’estate a Roma ma, evidentemente, lontano da quelle installazioni. Una gestione imbarazzante di risorse pubbliche». Secondo alcune stime, infatti, si dovrebbe aggirare tre i 100mila euro e i 250mila euro. «Un gestione – prosegue il consigliere capitolino – che poteva essere spesa in modo più utile rispetto a voler “esportare” a tutti i costi il modello Tiberis. Affluenza prossima allo zero per una “offerta ricreativa” che non è neanche stata presa in considerazione dai cittadini».

 

Sul sito la percentuale di presenze: è una sfilza di 0%

I cinque stabilimenti, la cui gestione e organizzazione è affidata a Zètema, sono aperti al pubblico nel parco di Aguzzano (IV municipio, ingresso da via Gina Mazza), parco delle Canapiglie (VI municipio, ingresso da via delle Canapiglie), parco della Biblioteca Laurentina (IX municipio, ingresso da via Guido da Verona), parco Pino Lecce (XI municipio ingresso da via di Generosa) e villa Doria Pamphilj (XII municipio, ingresso da via Leone XIII). Se volete infierire, potete andare sul sito del Comune di Roma, dove in tempo reale c’è la percentuale di riempimento. Alle 9 e 30 di oggi, i risultati erano questi: