Stadio della Roma, l’ultimo ‘occupante ‘lascia Pietralata: “Partono gli scavi”

Stadio della Roma, l’ultimo ‘occupante ‘lascia Pietralata: “Partono gli scavi”. l 15 giugno sarà l’ultimo giorno di permanenza dell’autoricambi di Pietralata sull’area destinata al nuovo stadio della Roma. Dal giorno successivo, lunedì 16, le aree fino ad oggi rimaste interdette saranno ufficialmente libere. L’accordo, siglato nelle ultime ore tra il Comune di Roma e il gestore dell’attività commerciale, segna un passaggio cruciale: la società giallorossa potrà finalmente completare i sondaggi archeologici richiesti per la redazione del progetto definitivo.
Si tratta dell’ultimo tassello rimasto in sospeso in un lungo e complicato processo di rilascio delle aree. Un passaggio che arriva dopo mesi di ricorsi, cause e sentenze, e che consente finalmente di aprire una fase operativa dopo anni di carte bollate.

Il muro dei ricorsi contro lo stadio della Roma
Tutto era iniziato il 5 agosto 2024, quando il Comune notificò all’autoricambi il preavviso di rilascio delle aree, appartenenti al patrimonio indisponibile del Comune e quindi non alienabili. L’attività commerciale, pur riconoscendo la precarietà del proprio insediamento, si oppose al rilascio e avviò una battaglia legale. A questo si sono aggiunti ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato da parte di altri occupanti della zona, che hanno portato il numero totale di cause a circa venti.
Nonostante la complessità del contenzioso, l’Amministrazione ha ottenuto quasi sempre esiti favorevoli in giudizio, riuscendo progressivamente a ottenere lo sgombero dei tre nuclei familiari senza titolo che abitavano le casette della zona.
Il verdetto del Tar del Lazio sullo stadio di Roma
Il 23 maggio 2025 il Tar del Lazio, con una decisione firmata dal presidente di sezione Pietro Morabito, ha respinto la richiesta dell’autoricambi di sospendere il provvedimento comunale. La sentenza ha ricostruito dettagliatamente l’iter, sottolineando come l’attività avesse avuto un ampio margine temporale — otto mesi — per organizzare lo sgombero. I giudici hanno escluso ogni violazione dei principi di correttezza da parte del Comune, che non aveva l’obbligo di offrire soluzioni alternative al concessionario.
A quel punto, vista la posizione netta della magistratura amministrativa e l’udienza collegiale fissata per il 18 giugno, l’autoricambi ha deciso di chiudere la vicenda con un’intesa extra-giudiziale. Il rilascio spontaneo delle aree è stato fissato al 15 giugno.
Le ruspe sono pronte a Roma – Pietralata
Lunedì 27 maggio sono già iniziati i primi scavi nelle zone già liberate. Le operazioni preliminari — recinzione, bonifica e messa in sicurezza — sono state completate nei giorni precedenti. Gli scavi archeologici veri e propri, quelli richiesti per ottenere il via libera alla progettazione definitiva dello stadio, potranno ora proseguire a pieno ritmo anche sull’ultima porzione di terreno.
Se non ci saranno ulteriori ostacoli, le attività di indagine archeologica si concluderanno entro l’estate 2025. Un risultato che, fino a poche settimane fa, sembrava ancora incerto a causa del groviglio di procedimenti giudiziari che aveva rallentato tutto l’iter.
Una svolta dopo anni di attese, a Roma – Pietralata
Con la definitiva liberazione delle aree di Pietralata, si chiude una delle pagine più controverse e farraginose nella lunga saga del nuovo stadio della Roma. Dopo anni di rinvii, piani naufragati e ostacoli amministrativi, il progetto entra finalmente nella sua fase cruciale. I prossimi mesi saranno decisivi per passare dalle carte alle ruspe.
La Roma attende da tempo di dotarsi di un impianto moderno, di proprietà e all’altezza degli standard europei. Ora, grazie alla fine delle occupazioni e al completamento degli scavi, il sogno sembra un po’ più vicino alla realtà. Questa conversazione ti è sembrata utile finora?