Stadio Flaminio: sfuma il progetto di Lotito e della Lazio: primo ok del Campidoglio a Roma Nuoto
Stadio Flaminio: sfuma il progetto di Lotito e della Lazio: primo ok del Campidoglio a Roma Nuoto. Il futuro dello Stadio Flaminio sembra prendere una direzione diversa da quella sperata dai tifosi biancocelesti. Il Campidoglio ha dato il primo via libera al progetto presentato da Roma Nuoto, in collaborazione con due aziende specializzate nel settore edilizio e nella bioedilizia, per la riqualificazione dello storico impianto romano. L’obiettivo è trasformarlo in un centro dedicato agli sport femminili, un polo polifunzionale che comprende una piscina olimpionica, campi da padel, una pista per il pattinaggio e l’hockey su ghiaccio.
A Roma sfuma il progetto della ss Lazio di Lotito
Il dipartimento Sport di Roma Capitale ha chiuso la conferenza dei servizi con esito positivo, pur con alcune prescrizioni da rispettare. Tra queste, la necessità di una variante urbanistica e una verifica preventiva sull’interesse archeologico dell’area. Il progetto, del valore stimato di circa 55 milioni di euro, entra ora nella fase di analisi della sostenibilità economico-finanziaria. Solo dopo queste verifiche potrà essere sottoposto al voto della Giunta e successivamente all’Assemblea capitolina per ottenere la dichiarazione di pubblico interesse.
Primo ok per la Roma Nuoto in Conferenza dei Servizi
Il via libera preliminare a Roma Nuoto rappresenta una battuta d’arresto per le ambizioni della società calcistica biancoceleste. La Lazio, infatti, aveva presentato pochi giorni fa uno studio di prefattibilità per trasformare il Flaminio nel proprio stadio casalingo, con un piano da quasi 400 milioni di euro. Tuttavia, l’iter per questo progetto non è ancora iniziato formalmente, lasciando spazio a incertezze e timori tra i tifosi.
Nel frattempo, il progetto di Roma Nuoto continua a guadagnare terreno. Le istituzioni coinvolte non hanno espresso pareri contrari, mentre alcune osservazioni riguardano l’impatto su mobilità, trasporti e accessibilità. La conclusione della conferenza dei servizi, sollecitata da una diffida formale da parte di una delle aziende proponenti, ha aperto la strada a un possibile cambio di destinazione per il Flaminio. La riqualificazione punta a restituire vita e funzionalità a uno dei simboli dello sport romano, spostando l’attenzione dagli eventi calcistici a una nuova dimensione dedicata allo sport femminile e alle attività multidisciplinari.
La decisione finale sul destino dello stadio spetta ora agli organi amministrativi, ma il percorso appare tracciato. Resta da vedere se i sogni della Lazio riusciranno a trovare un’altra strada o se dovranno confrontarsi con una realtà sempre più lontana da quella immaginata.