Stadio Roma, per le opposizioni la convenzione e’ incompleta e la Raggi fa propaganda

Si è svolta nella giornata di ieri giovedì 24 settembre una commissione Trasparenza convocata in via telematica su richiesta delle opposizioni presenti in Campidoglio. Argomento, la futura realizzazione dello stadio della AS Roma. Quell’impianto sul quale l’ex presidente giallorosso James Pallotta aveva riposto quasi tutte le speranze del suo business. E che non è riuscito a vedere neppure nella posa della prima pietra. Anzi peggio, perché in realtà in tutti questi anni Comune e Regione non hanno neppure chiuso la conferenza dei servizi. Così l’annuncio della sindaca Raggi che tutto sarebbe andato in porto entro Natale ha colto un po’ tutti di sorpresa. Ed ecco che i consiglieri capitolini hanno voluto vederci chiaro. Quelli di centro destra certo, con in testa la pattuglia di Fratelli d’Italia. Ma anche da ex grillini e dalla sinistra sono arrivate le bordate. Tanto che il deputato e consigliere capitolino Stefano Fassina di Leu in una dichiarazione rilasciata a margine della commissione è stato molto esplicito. La sindaca fa propaganda, ha sentenziato. Così come riporta il quotidiano online Roma Today. Perché è difficile che l’Aula di Giulio Cesare possa votare a beve una delibera su una convenzione ancora incompleta.

Sullo stadio della Roma a Tor di Valle non c’è pace. Le opposizioni all’attacco della Raggi in commissione trasparenza e i comitati vogliono il plastico in 3D

Passano gli anni ma i problemi che hanno rallentato l’operazione del nuovo stadio della Roma a Tor di Valle sembrano sempre gli stessi. E soprattutto, si teme che ancora ad oggi siano in gran parte irrisolti. Così almeno la pensano le opposizioni e i due comitati Carte in Regola e Osservatorio dello Stadio. Che proprio ieri in una commissione trasparenza telematica sono tornati a chiedere la pubblicazione integrale della convenzione urbanistica. Ribadendo un punto di vista oramai noto da te,po. Prima dell’impianto sportivo e della realizzazione del business Park servono le opere pubbliche e le nuove infrastrutture a servizio del quartiere. A cominciare dagli interventi sulla Via del Mare, che erano stati uno dei principali ostacoli tra le amministrazioni coinvolte e il proponente. Che adesso con l’arrivo dei Friedkin non si sa neppure bene chi sia. Non più Pallotta, certamente. Ma anche su quello che resta di Eurnova e sull’immobiliarista ceco Vitek sembra calato il silenzio. E ad oggi non si capisce nemmeno bene chi in caso di esito positivo di tutta la vicenda dovrebbe firmare la convenzione. Oltre al fatto che il dipartimento per la Programmazione e l’Attuazione urbanistica del Campidoglio ha ammesso candidamente in commissione trasparenza che la convenzione va ancora ultimata. Al di là della scenografica presentazione fatta con il Politecnico di Torino. Mentre i comitati chiedono che tutto il plastico in 3D venga esposto presso la Casa della città a Garbatella. Insomma, ce n’è abbastanza per bollare l’annuncio della Raggi della chiusura a dicembre come pura propaganda elettorale. Salvo clamorose smentite, che a questo punto in città in pochi si aspettano.

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