Staffetta al Quirinale? Per un presidente e due senatori a vita…

Staffetta Quirinale

Risparmiateci la staffetta al Quirinale, non si può sentire una cosa del genere. Capisco che bisogna riempire le giornate, ma fa un po’ indignare la storiella dell’elezione a tempo di un nuovo Capo dello Stato per aprire la strada fra un paio d’anni a Mario Draghi, che adesso ha da fare…

Staffetta, appunto, e per il palazzo più importante della Repubblica, il Quirinale. Sembrano tutti matti o farisei, bugiardi, ipocriti.

Che vergogna una staffetta al Quirinale

Primo, perché non ci crede nessuno che si trovi un politico qualunque che salga al Colle per poi sloggiare. Il che avrebbe senso solo uno dicesse, “ci sto il tempo per far eleggere dal popolo il mio successore con una rapida riforma costituzionale”. Invece si racconta la favola di Draghi fra qualche tempo. Bene che ci va avremo un presidente e un paio di senatori a vita, il prossimo e quello dopo appena iniziato il mandato. Ridicolo.

Poi, si discute, si litiga, (o si fa accademia) sui sindaci ai quali, oltre all’aumento considerevole degli stipendi, si vuole garantire anche che potranno votare per il successore di Sergio Mattarella, intrufolandoli tra i grandi elettori regionali.

Avrebbero dovuto farlo eleggere dal popolo

Mi viene da pensare che la politica sia davvero fuori di testa. Il popolo no, i sindaci – qualche sindaco in realtà – invece sì. Solo propaganda per nascondere le nubi sulla scelta da compiere.

La staffetta al Quirinale – programmata, stabilita, decisa – è una bestemmia costituzionale. Se hanno un nome lo tirino fuori e per sette anni, che non ha alcun senso perdere tempo e sfinire la pubblica opinione con votazioni fino al trentesimo scrutinio.

Se non hanno un nome, cambino mestiere.

Ma sono indecisi perché si sono abituati a scegliere un candidato di parte, o di bandiera come è più fine dire. E invece no: si deve eleggere – con gli attuali poteri del Colle – una personalità che sappia che cosa vuol dire distinguersi dall’appartenenza pregressa. Il Quirinale deve garantire tutti e non solo i compagni di paranza come è successo per troppi anni (o decenni).