Stagione balneare 2025 a Ostia: critiche e insoddisfazione in Commissione. “Quadro confusionario e approssimativo”

Ostia - in 150 rispondono al bando per le concessioni balneari

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A meno di poche ore dall’inizio ufficiale della stagione balneare 2025, la situazione sul litorale romano si presenta tutt’altro che definita. È quanto emerso dalla Commissione dedicata alla stagione balneare, svoltasi oggi, 29 aprile 2025, in Campidoglio. Numerose le criticità sollevate e ancora troppe le risposte giudicate vaghe, parziali o addirittura assenti. A denunciarlo con fermezza è stata in particolare l’opposizione, per voce della Consigliera capitolina di Fratelli d’Italia, Mariacristina Masi, che ha parlato senza mezzi termini di “quadro confusionario e approssimativo”.

Domande inevase e tempi strettissimi: le falle dell’organizzazione

Durante la Commissione, i temi trattati sono stati molti, ma il tempo non ha consentito un’analisi approfondita dei nodi più critici. Secondo Masi, “a un giorno dall’avvio della stagione balneare, non abbiamo ancora un quadro preciso né su come si gestiranno i passaggi di consegne tra i vecchi e i nuovi gestori, né sulla regolarità e completezza del bando per le nuove concessioni”.

Tra le questioni più spinose c’è l’errore materiale rilevato nel bando relativo alle nove concessioni balneari, che alimenta ulteriori dubbi sulla trasparenza dell’intero processo. E non è l’unico intoppo burocratico. A destare particolare preoccupazione è anche la situazione dei lotti rimasti scoperti, che potrebbero essere affidati a Zètema, ma su cui non è ancora chiaro se la gestione sarà diretta o indiretta.

Castelporziano e il fallimento di un progetto

Un altro fronte critico è rappresentato dalla spiaggia di Castelporziano, per cui il progetto iniziale – secondo quanto riferito in Commissione – sarebbe “di fatto fallito”. La risposta dell’Amministrazione prevede ora bandi last minute, attesi per i primi giorni di maggio, con l’intento di garantire i servizi minimi per l’accesso e la fruizione delle spiagge libere. Una corsa contro il tempo che rischia di compromettere l’avvio ordinato della stagione.

“Siamo costretti ad apprendere che l’unica strategia per Castelporziano sarà quella dei bandi dell’ultimo minuto – ha dichiarato Masi – con tutte le incognite che questo comporta per operatori e cittadini. Una gestione improvvisata che sembra ignorare le vere esigenze del litorale romano.”

Salvamento e sicurezza: “Ancora tutto in alto mare”

Anche il tema della sicurezza in mare, fondamentale per l’avvio della stagione balneare, appare trascurato. La questione del servizio di salvamento – evidenzia Masi – è ancora “completamente in alto mare”. Nessun piano operativo chiaro, nessun documento ufficiale pronto, nessuna certezza per i bagnanti.

Eventi estivi e ordinanze: solo promesse?

L’Assessorato ha provato a rassicurare la Commissione sul fronte degli eventi estivi, annunciando un calendario di iniziative per animare il litorale nei mesi più caldi. Tuttavia, ad oggi, non esistono ancora atti ufficiali che ne confermino la realizzazione. “Temiamo di assistere nuovamente a quanto visto lo scorso anno – aggiunge Masi – con ritardi, cancellazioni e un’offerta culturale inadeguata rispetto al potenziale di Ostia”.

Infine, si attende ancora l’ordinanza balneare, che regolerà formalmente gli aspetti tecnici della stagione 2025. Anche questa, denuncia l’opposizione, arriverà solo all’ultimo minuto, alimentando ulteriormente il clima di incertezza.

Un’estate senza rotta?

Nel complesso, la Commissione ha restituito l’immagine di una macchina amministrativa che fatica a mettersi in moto. A preoccupare non è solo il ritardo nell’organizzazione, ma la mancanza di una visione organica e strategica per la valorizzazione del litorale romano. “Si sta navigando a vista – conclude Mariacristina Masi – senza un piano d’insieme né la volontà di ascoltare chi sul territorio vive e lavora tutto l’anno.”

Con l’estate ormai alle porte, Ostia si prepara a una stagione balneare 2025 tra incognite, promesse non mantenute e opportunità sprecate, in un contesto in cui la domanda di trasparenza e programmazione resta ancora senza risposta.