Staino ricoverato in gravi condizioni: da Letta a Sofri, in tanti in ansia per il vignettista

Staino Bobo

Il vignettista Sergio Staino, 82 anni, è ricoverato in gravi condizioni all’ospedale fiorentino di Torregalli. Il disegnatore, che è stato anche direttore dell’Unità, secondo fonti sanitarie è in coma farmacologico ma non sarebbe in pericolo di vita. Tra i primi a commentare la notizia il segretario del Pd Enrico Letta che su Twitter ha scritto: “Forza Sergio Staino forza”.

Grandissima la preoccupazione nel mondo della cultura e dell’informazione: anche Adriano Sofri e Paolo Hendel, suoi amici, sono in apprensione e seguono da vicino l’evolversi delle condizioni sanitarie.

Originario di Piancastagnaio (Siena), ed abitante da anni a Scandicci, Staino è conosciuto per essere stato il celebre vignettista del quotidiano “L’Unità” di cui è stato per due volte direttore ed attualmente collabora con alcune testate giornalistiche fra cui “La Stampa” e “L’Avvenire”. Da anni Staino è in una condizione di semi cecità per un doppio distacco della retina come conseguenza di una degenerazione retinica.

Staino nell’ultima intervista: “Aspetto la Meloni senza pregiudizi”

“Aspetto la Meloni all’opera, serenamente, senza pregiudizi”. E’ quanto aveva detto, in una recente intervista alla AdnKronos, il disegnatore satirico Sergio Staino, il papà di Bobo, nonché presidente del Club Tenco, a Sanremo in occasione del cinquantenario della istituzione e della 45° edizione del ‘Premio Tenco’, commentando, dopo le consultazioni al Quirinale, la designazione della leader di Fdi alla guida del futuro governo. “Aspetto i vedere cosa succede – ribadisce – In qualche modo, direi persino che ci conto, visto che Giorgia Meloni ha indubbiamente delle qualità che, prima o poi, saprà tirar fuori: o, almeno, ci spero…”. Quanto alla scelta del futuro titolare del Mic, STAINO si augura che “a guidare il ministero della Cultura sia scelta una persona seria, senza preclusioni di sorta e che, soprattutto, non richiami in modo assoluto il MinCulPop di triste memoria… La cosa fondamentale – spiega – è che riesca a valorizzare e dare spazio operativo alle tante genialità italiane. C’è un fermento culturale enorme, ma che purtroppo viene spezzettato anziché essere valorizzato all’interno di un’operazione culturale più complessiva”. Prosegue Sergio STAINO: “Non faccio nomi, ma ci sono tante personalità che vengono escluse dalla visibilità che invece meriterebbero di conquistare, perché darebbero un forte aiuto alla nostra crescita culturale. Anche in tal senso, mi aspetto una buona scelta dalla Meloni: io – confessa – ancora non sono riuscito a capirla fino in fondo. In certi momenti riesce anche a entusiasmarmi, ha una notevole forza di volontà e anche una interessante capacità di giudizio; poi, però, improvvisamente mi cade in manifestazioni di un populismo estremo…”