Stazione di Acilia sud, Fratelli d’Italia chiede di riaprire subito i cantieri

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Fratelli d’Italia denuncia l’ennesima approssimazione della regione Lazio e del comune di Roma. “Il completamento della stazione di Acilia Sud deve essere una delle priorità dell’Assessorato regionale ai Lavori pubblici. Infatti, avendo Astral  rilevato la Roma–Lido da Atac che, anche in seguito al Concordato, ha assunto una posizione defilata sul completamento di questa opera. Il disinteresse del Comune di Roma, che non spinge sulla sua Municipalizzata dei Trasporti per una soluzione con l’impresa incaricata e l’inerzia della Pisana che non trova la maniera di riaprire il cantiere,  rischiano di costare caro a tutti i cittadini. Se non si riprendono rapidamente i lavori, interrotti più di tre anni orsono, c’è  anche il pericolo concreto che si deteriori la parte già costruita, pari a circa l’80% della struttura. E sarebbe un peccato oltre che una perdita per i contribuenti.

Fratelli d’Italia incalza regione e comune

Lo denunciano in un comunicato Fabrizio Ghera, capogruppo Fdi alla Regione Lazio, e Andrea de Priamo, capogruppo di Fdi in Consiglio Comunale Roma. “Sarebbe – dicono i due consiglieri – l’ennesimo caso di sperpero di denaro pubblico e di mancata realizzazione di un servizio essenziale per la cittadinanza. Tra l’altro alcune delle opere di completamento, come il parcheggio e il passaggio pedonale sopraelevato, sono già state finanziate con fondi regionali. Per sollecitare la Regione Lazio ad avviare un confronto risolutivo con tutte le parti coinvolte che velocizzi l’iter burocratico e amministrativo, abbiamo richiesto la convocazione della Commissione Regionale, Lavori Pubblici, Infrastrutture, Mobilità, Trasporti. Oltre alla contestuale audizione dell’assessore regionale competente, degli uffici interessati di Roma Capitale e dell’Astral.

Basta esitazioni, Raggi e Zingaretti si muovano

Ulteriori tentennamenti non sono più giustificabili, considerando il gran numero di pendolari residenti nei centri abitati di Acilia-Sud e Dragona. E quindi la pressante esigenza di mobilità alternativa in un’area che conta migliaia di potenziali utenti del trasporto ferroviario. Anche e soprattutto a causa del sovraccarico quotidiano del traffico automobilistico sulla rete viaria”, concludono Ghera de Priamo.