Stazione Termini, operazioni “straordinarie” che diventano quotidiane: ma gli immigrati vincono sempre

via pretoriano (2)

Operazione straordinaria interforze nell’area della stazione Termini, a Roma. Ieri pomeriggio, ha avuto inizio, con il concentramento delle forze interessate in piazza della Repubblica, nell’ampia area della stazione Termini, così come stabilito in sede di comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, in prefettura, e coordinato nel conseguente Tavolo Tecnico in questura, l’ennesima operazione straordinaria interforze ad alto impatto. Eseguita dalla Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza e dalla Polizia Locale Roma Capitale, per gli aspetti legati alla sicurezza urbana.

Impossibile controllare un territorio che sfugge

Il servizio ha avuto come scopo quello di intensificare il controllo del territorio di quell’area. Soprattutto per contrastare il fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti, per verificare la presenza di cittadini stranieri inadempienti alla normativa sull’immigrazione e per sottoporre a controllo i numerosi esercizi commerciali insistenti nella zona. Controlli a tappeto anche presso le strutture ricettive.Ma è tutto il quadrante intorno alla stazione Termini, da Castro Pretorio a San Lorenzo, da piazza Vittorio a via Pretoriano, a essere del tutto fuori controllo. Stranieri, con e senza fissa dimora, spesso pregiudicati o clandestini, bivaccano, sporcano, rapinano, spacciano da anni senza andare in galera né a casa loro. Come sia possibile non si riesce a spiegare.

Gli stranieri saranno rimpatriati o domani saranno di nuovo qui?

Comunque ci va di mezzo il più debole. Cinque le attività commerciali e di vicinato controllate. In questo ambito contestate varie irregolarità amministrative, sanzionate per un totale di circa 8.000 euro. Le pattuglie hanno controllato 151 persone, di cui 76 Effettuati cinque posti di controllo, 43 i veicoli controllati ed elevate quattro contestazioni al codice della strada. Con l’ausilio del personale dell’Ama sono stati rimossi otto metri cubi di masserizie usate come giacigli di fortuna. Com’è posibile che ce ne fossero ancora, dopo le altre operazioni “straordinarie”. Mistero. E domani di ricomincia.