Stefania Camboni uccisa a coltellate a Fregene, l’avvocato ai cittadini: ‘Aiutateci, stiamo cercando l’arma del delitto’

Stefania Camboni

Si è rivolto a tutti i cittadini di Fregene e lo ha fatto via social l’avvocato Massimiliano Gabrielli, legale della famiglia Camboni – Violoni. E lo ha fatto con un solo e unico obiettivo: avvisare i residenti e far sì che anche loro collaborino nelle indagini. Chiunque veda una busta sospetta con panni o oggetti sporchi di sangue deve allertare i Carabinieri perché ogni minimo elemento può essere utile a ricostruire le ultime ore di vita di Stefania Camboni, la donna di 58 anni che giovedì mattina è stata trovata senza vita nella sua villetta di Fregene.

Omicidio a Fregene, Stefania Camboni uccisa a coltellate: la nuora cercava su Google come cancellare le tracce di sangue e avvelenare

Stefania Camboni uccisa a Fregene

Per la morte di Stefania Camboni è stata arrestata la nuora, una donna di 31 anni, che continua a proclamarsi innocente e a dire di essere estranea ai fatti. I Carabinieri, subito dopo il ritrovamento del corpo, hanno interrogato la nuora e il figlio e hanno cercato di ricostruire le ultime ore di vita di Stefania Camboni. La sera, stando alla loro versione, la donna avrebbe cenato con il figlio e la compagna, poi il primo avrebbe lasciato casa per raggiungere il posto di lavoro ed entrambe le due donne sarebbero andate a dormire nelle loro rispettive stanze.

Alle 7.10 circa il figlio della vittima, come ha spiegato agli inquirenti, è rientrato nella villetta, ha notato la porta d’ingresso e l’inferriata esterna completamente aperta, con la casa messa a soqquadro. E, come ha raccontato, avrebbe raggiunto la fidanzata e le avrebbe chiesto di fare un giro. I due avrebbero così trovato il corpo della donna nella camera da letto, coperto dai cuscini e avrebbero deciso di presentarsi direttamente dai Carabinieri di Fregene. Ma qualcosa continua a non tornare: le continue contraddizioni e discrepanze tra i racconti, poi le ricerche della nuora che su Google avrebbe cercato come cancellare le tracce di sangue e come avvelenare una persona. E poi quell’auto di Stefania, fuoristrada e col finestrino del lato guidatore parcheggiato, come se qualcuno avesse voluto simulare una rapina. Un modo per depistare le indagini?

L’appello dell’avvocato

E mentre le indagini continuano, l‘avvocato della famiglia si è rivolto a tutti e ha chiesto ai residenti di Fregene (e non solo) di collaborare per trovare eventuali elementi riconducibili all’omicidio. “L’omicidio è oggetto di un’indagine penale con la Procura della Repubblica di Civitavecchia impegnata a ricostruire ogni dettaglio utile all’accertamento della verità, anche in ordine a eventuali concorsi o tentativi di depistaggio. Chiediamo – ha spiegato – con forza e senso civile a chiunque, nelle proprie passeggiate, attività di pulizia volontaria o per semplice caso, si imbatta in buste sospette abbandonate nei secchioni, nella vegetazione, nella macchia, tra i rovi o in fossati di Fregene e zone limitrofe – soprattutto contenenti panni o oggetti sporchi di sangue – di non toccare nulla e di allertare immediatamente le forze dell’ordine, contattando il 112 o la Caserma dei Carabinieri di Fregene”.

Anche un singolo sacchetto, ha continuato il legale, potrebbe nascondere elementi probatori importanti. “Abbiamo fondata ragione di credere che l’autore dell’aggressione possa essersi disfatto nottempo dell’arma del delitto e di altri oggetti compromettenti, occultandoli in zone di macchia poco frequentate e battute tra Fregene e Maccarese. Il nostro invito è quindi duplice: non aprire né spostare e comunicare tempestivamente ogni anomalia”.

Quello che per ora è certo è che la nuora di Stefania Camboni, G.C, che sui social pochi giorni fa cercava una casa perché diceva di essere in una ‘situazione critica’, è stata arrestata per omicidio. E che le indagini continuano per ricostruire la terribile vicenda, individuare il movente e altre responsabilità.