Stefano Bruzzesi investito e ucciso sulla Pontina mentre andava al lavoro: pirata fugge in taxi dopo l’incidente

È stato rintracciato e denunciato dalla Polizia Locale di Roma Capitale, il conducente della Lancia Y, coinvolta in un grave incidente stradale avvenuto alle prime luci dell’alba di ieri, al chilometro 12 della via Pontina, nel quale ha perso la vita un uomo di 48 anni, a bordo di un motociclo.
L’uomo alla guida dell’auto, dopo l’impatto, era fuggito abbandonando il veicolo sul posto, senza prestare soccorso alla vittima. Le indagini eseguite dai caschi bianchi del IX Gruppo Eur, con accurati accertamenti sul luogo dei fatti e l’analisi di tutti gli elementi raccolti, hanno portato nelle ore successive ad individuare il presunto conducente.

Ricostruita la dinamica dei fatti, per l’uomo, italiano di 29 anni, è scattata la denuncia per omicidio stradale, fuga e omissione di soccorso.
Sequestrati sia l’auto sia il cellulare del 29enne, la cui posizione potrebbe aggravarsi al termine di alcuni ulteriori aspetti che sono tuttora al vaglio.
Si chiamava Stefano Bruzzesi, aveva 48 anni e stava andando al lavoro sella al suo motorino elettrico, la vittima dell’incidente mortale di ieri sulla Pontina. Era ancora buio quando il 48enne è stato travolto da una Lancia Ypsilon, che lo ha centrato in pieno, sbalzandolo per diversi metri sull’asfalto. Poi, il pirata della strada è scappato. Prima a piedi, poi in taxi.
L’impatto è stato violentissimo. I soccorritori hanno tentato di rianimarlo, ma per Stefano non c’è stato nulla da fare. È morto lì, in sulla S.S. 148, all’altezza di Mostacciano, intorno alle cinque del mattino di domenica 12 ottobre. Sul posto sono arrivati gli agenti del IX gruppo Eur della Polizia Locale di Roma e la Polizia Scientifica, che hanno subito avviato le indagini per rintracciare chi era al volante della Ypsilon.
La caccia al pirata della strada
Le ricerche sono partite immediatamente. Gli agenti hanno rintracciato il proprietario dell’auto e alcuni familiari, convocati per chiarire chi stesse guidando al momento dell’impatto. Un tassista, ignaro di aver trasportato il fuggitivo, avrebbe fornito informazioni preziose agli investigatori. La Lancia Ypsilon è stata sequestrata, così come il motorino elettrico di Stefano.
La dinamica dell’incidente sembra ormai chiara: la Lancia e lo scooter viaggiavano nella stessa direzione, verso Roma. L’auto avrebbe urtato lo scooter durante un sorpasso, colpendolo sul lato passeggero. Il 48enne sarebbe stato sbattuto contro il parabrezza, poi scaraventato sull’asfalto dopo un volo di diversi metri. L’auto, dopo un testa coda, si è fermata al centro della carreggiata. Il conducente, invece di prestare soccorso, ha scelto la fuga, tentando di cancellare le proprie tracce. Ma proprio la fuga in taxi sta stringendo il cerchio intorno a lui.
Le indagini: impronte, perizie e autopsia
Gli investigatori stanno ora lavorando sui rilievi tecnici e sulle impronte trovate nell’abitacolo. Le perizie stabiliranno la velocità dell’auto e il punto esatto dell’impatto, per ricostruire con precisione la sequenza dello scontro. Anche lo scooter sarà analizzato per capire a che altezza è stato colpito e a quale velocità procedeva Stefano.
La salma è stata trasferita al Policlinico Tor Vergata, dove verrà effettuata l’autopsia. Nel frattempo, amici e parenti hanno invaso i social con messaggi di dolore e con un appello: “Chi ha visto qualcosa parli. Stefano merita giustizia”.
Nel quartiere dove viveva Stefano, la notizia si è diffusa in poche ore. Così come in zona Boccea, dove viveva. Chi lo conosceva lo descrive come un uomo buono, riservato, sempre gentile. Lavorava da anni nel centro commerciale Euroma2 all’Eur, dove era molto stimato. Ogni mattina la stessa routine: sveglia presto, colazione veloce. Tanta strada per attraversare Roma, da Boccea all’Eur. E poi quel tratto di Pontina, quella strada che i pendolari romani conoscono bene e temono da sempre.