Stefano ‘Luigi’ Cena, l’addio al giostraio aggredito violentemente a Capena: ‘Un punto di riferimento per il divertimento di tutti’

Non ce l’ha fatta Stefano ‘Luigi’ Cena, il giostraio di 65 anni che nella notte tra domenica 5 e lunedì 6 ottobre a Capena, alle porte di Roma, durante i festeggiamenti per la sagra dell’uva sarebbe stato picchiato violentemente da un gruppo di ragazzi. Nonostante i medici abbiano tentato il possibile, ieri è arrivata la tragica notizia che nessuno avrebbe voluto ricevere: l’uomo, molto conosciuto, stimato e amato, è morto, il suo cuore ha smesso di battere in un letto di ospedale. E ora ai Carabinieri, coordinati dalla procura di Tivoli, non resta che continuare a indagare per fare chiarezza su un episodio terribile, che indigna e fa riflettere.
Oggi lutto cittadino a Capena per la morte di Stefano ‘Luigi’ Cena
Il 10 maggio scorso Stefano ‘Luigi’ Cena aveva spento 65 candeline e aveva festeggiato quel traguardo con la sua famiglia. Una bella serata, come lui stesso l’aveva definita sui social, lì dove aveva pubblicato le foto, tra sorrisi e gioia che oggi si sono trasformati in profondo dolore. La torta con l’immagine della sua giostra colorata, poi quella frase che ripeteva spesso: “Si gira“. Quella giostra che tanto amava, che era finita anche sul piccolo schermo nel corso di una puntata di Tu si que vales. Quei colori, quel divertimento, che oggi lasciano spazio alla rabbia e al senso di vuoto difficile da colmare. Stefano ‘Luigi’ Cena era molto conosciuto, quando poteva con la sua attrazione si spostava. Da Civita Castellana dove fino al 7 settembre è stato per la festa dell’Unità ai vari festival in giro per il Lazio. E questo fino a poche settimane fa quando proprio a Capena, dove viveva, ha perso la vita, aggredito dal branco.

Il ricordo
Oggi proprio a Capena il sindaco Roberto Barbetti ha proclamato il lutto cittadino per ricordare Stefano, da tutti conosciuto come Luigi. “L’amministrazione Comunale partecipa commossa all’enorme dolore per la scomparsa di Stefano Cena avvenuta dopo una violenta aggressione subita da un gruppo di persone durante la sua attività di giostraio. Luigi – ha ricordato il primo cittadino – è stato un nostro concittadino che, per molti anni, prima con i suoi genitori Nello e Dina, poi con la sua intera famiglia, ha costituito un punto di riferimento per il divertimento e lo svago di intere generazioni. Ci auguriamo che quanto prima i colpevoli siano assicurati alla giustizia”.
E sono tantissimi i messaggi di vicinanza e cordoglio. “A Roma Nord lo conoscevano tutti: era il giostraio, un uomo semplice, che portava sorrisi dove oggi resta solo silenzio. Un uomo non può morire così, sbriciolato da mani vigliacche mentre faceva il suo lavoro. Roma Nord oggi echeggia di rabbia e dolore. Addio, Stefano Luigi Cena la tua gentilezza resta più forte della loro brutalità” – ha detto Marcus Navajo. “Eri la nostra felicità quando con tutta la tua famiglia veniva a Labaro, con la tua giostra quando le strade ancora non erano asfaltate e l’acqua la portavano con le autobotti. Addio amico di tutti noi” – ha ricordato Massimo. Un professionista, un uomo gentile e perbene che portava divertimento. Lui che amava vedere gli altri ridere, sulla sua giostra. Su quei dischi volanti, in alto, nel cielo.