Stella rossa sull’albero di Natale della Provincia. Rampelli: “Manco nell’Unione sovietica”
“Solo la Città metropolitana di Roma, gia’ Provincia, governata dal Pd, poteva scegliere una stella rossa al posto di un puntale, una sfera di cristallo, una stella d’argento o d’oro, un fiocco”. Fabio Rampelli sui suoi profili social mette cosi’ sotto accusa l’abero di Natale di Palazzo Valentini. “Chissa’ quale illuminato dirigente avra’ scelto questo tocco ‘d’originalita”. Manco a Mosca ai tempi dell’Unione sovietica”, chiosa il vicepresidente FdI della Camera.
Stella rossa sull’albero di Natale: la nostalgia canaglia del Pd
La replica puntuta della giunta provinciale non si è fatta attendere. «Finalmente, dopo anni di mortificazione, anche Palazzo Valentini, sede della Città Metropolitana, torna ad esibire il suo albero di Natale. Il nostro Ente, anche con l’imponente restauro di questo palazzo storico, così come con quello di Villa Altieri e delle Domus romane, sta conoscendo una fase di rilancio artistico-culturale, insieme a quella della sua azione amministrativa in favore del territorio metropolitano», ha replicato la Delegata al Bilancio e Patrimonio della Città Metropolitana di Roma Capitale, Cristina Michetelli. «Spiace che una stellina rossa dell’addobbo, peraltro selezionata dalla società che ha fornito l’albero, abbia suscitato una reazione spropositata in un noto esponente della destra romana, che ha confuso il rosso natalizio con ragioni politiche. Immaginiamo a questo punto che il suo Babbo Natale sarà vestito di nero e i suoi regali saranno solo sacchi di carbone per confermare, anche cromaticamente, la sua antica fede cameratesca. Al di là dell’ironia, ricordo che, al contrario, per la nostra comunità il rosso è anche il colore del cuore e della passione che da sempre scalda le case delle famiglie durante le festività natalizie. La Città Metropolitanaè la casa di tutti i cittadini e le cittadine dei comuni del nostro territorio e certamente il Natale per tutti noi vuole essere un momento di calore e unità collettiva», conclude.