Stop al superbonus, la protesta del sindaco di Amatrice: “A rischio la ricostruzione”

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“A nome di Amatrice, delle sue Frazioni e di tutta una comunità che ha sofferto, resiste e che lotta eroicamente ogni giorno per rialzarsi, in relazione a quanto uscito sulla stampa, in particolare sul Sole24 ore di oggi, esprimo sconcerto, preoccupazione, amarezza per i contenuti del Decreto legge, approvato a sorpresa dal governo, nel quale si prevede il blocco del Superbonus per il Terzo Settore e le aree terremotate”. Lo dichiara in una nota il sindaco di Amatrice, Giorgio Cortellesi.

“Se non interverranno urgentemente correttivi specifici – prosegue la nota – l’intera ricostruzione si fermerà, mettendo la parola fine alla ripartenza, a scelte già fatte, investimenti precisi, impegni imprenditoriali e famigliari. E alle speranze dei cittadini. Per noi sarebbe una condanna a morte. Come sindaco farò tutto il possibile per oppormi a questo provvedimento, nelle forme che riterrò opportune. Confido in un recupero di buon senso da parte della politica, delle istituzioni e nell’azione emendatrice del commissario Castelli che tanto si è impegnato finora, per arrivare a soluzioni concrete e positive”.

Mantere il superbonus nelle aree terremotate: l’appello di Marsilio e Biondi

“Mantenere gli incentivi previsti per i bonus edilizi nelle aree colpite dai terremoti 2009 e 2016-17 per non compromettere i processi di rinascita in atto”. A lanciare l’appello sono il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, e il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, all’indomani del Consiglio dei ministri in cui è stato approvato il decreto legge che introduce misure urgenti in materia di agevolazioni fiscali.

“In merito alle anticipazioni del provvedimento sul superbonus varato dal Cdm riguardante la cessazione dei benefici per il cosiddetto ‘contributo rafforzato’ per le aree colpite dal sisma, sin da ieri sera ci siamo attivati, congiuntamente al commissario Guido Castelli, presso Palazzo Chigi, i parlamentari del territorio e gli uffici del Ministero dell’Economia e delle finanze per scongiurare il prevedibile blocco della ricostruzione. – spiegano Biondi, che sul tema ha inviato una lettera ai parlamentari eletti in Abruzzo, e Marsilio – L’utilizzo dei benefici fiscali per il ripristino degli immobili danneggiati dai terremoti del 2009 e del Centro Italia, infatti, non è un privilegio per pochi, come accaduto in molti casi e con conseguente esplosione dei conti pubblici, ma una necessità senza la quale non potremmo continuare ad aprire cantieri”.

Benefici fiscali per gli immobili danneggiati dai terremoti

“Il ricorso a tali agevolazioni è previsto per la quota in accollo ai proprietari di unità immobiliari inagibili e la loro eliminazione comporterebbe un grave pregiudizio per il processo di ricostruzione, giunta finalmente a un favorevole punto di progresso, e imporrebbe, comunque, un intervento ampliativo della contribuzione parametrica convenzionale oggi prevista, con analoga spesa a carico dello Stato. Il trend attuale delle concessioni emesse porta a ritenere che per il 2024 tale ipotesi di erogazione complessiva di risorse possa attestarsi su cifre che, nella migliore delle ipotesi, non potranno superare, tra i due crateri, l’importo di 700 milioni di euro”. “Attendiamo, comunque, di leggere il testo definitivo del decreto e confidiamo che il governo terrà conto delle nostre ragioni”, concludono sindaco e presidente.