Storie di stalking: voleva mettere una bomba a casa della ex (video)

stalking arresti

Tre terribili storie di stalking a Roma, riportate in un servizio di Laziotv, che riproponiamo. Un uomo di 32 anni peseguitava dal 2016 la sua ex, minacciandola di morte. Erano quattro anni che l’incubo andava avanti, fino a che la donna ha trovato il coraggio di denunciarlo. Mentre la donna stava rientrando a casa, ha visto il suuo persecutore davanti il portone. Impaurita, si è rifugiata in una vicina frutteria, ma non è servito. L’uomo l’ha inseguita dentro il negozio, l’ha minacciata, insultata e poi aggredita fisicamente. Lei ha estratto il cellulare dicendo che avrebbe chiamato la polizia, ma lui glielo ha sottratto e poi è fuggito. Ma stavolta ha beccato una denuncia. La polizia è riuscita a rintracciarlo dopo poco tempo davanti a un bar, trovandogli anche addosso il telefonino della sua vittima. Manette per lui, per rapina in concorso con il fratello.

Storie di stalking durate anni

In un altro episodio, un impiegato romano di 29 anni ha convinto la sua ex che i continui messaggi minatori che riceveva non erano suoi, ma provenienti da qualcun altro, costringendola a non fidarsi più di nessuno e a non frequentare più nessuno. Invece il persecutore utilizzava altri cellulari per minacciarla e fingendo addirittura di essere lui stesso vittima di minacce telefoniche. Tuttavia lo stratagemma è stato scoperto dala polizia. Sono scattate quindi le manette per atti persecutori, violazione del sistema informatico, ricettazione e simulazione di reato.

Voleva mettere una bomba a casa della ex

Infine, un uomo è stato arrestato per stalking dalla polizia di Latina ed è finito ai domiciliari. Il provvedimento è scattato dopo un’attività di indagine della squadra mobile per una serie di azioni persecutorie nei confronti della ex moglie. Infatti, come ricostruisce la polizia, nonostante al 56enne fosse stata già da tempo applicata la misura del divieto di avvicinamento alla ex, l’uomo ha continuato a pedinarla, tempestarla di messaggi minatori sul telefono e sui social. Fino all’ultima e più grave minaccia, raccolta in una conversazione con il figlio, nella quale l’uomo manifestava la volontà di piazzare una bomba nell’abitazione della donna. Nei confronti dell’uomo sono stati quindi disposti i domiciliari.