Strade killer, Matone e Santori denunciano: “Al Trieste Salario due incidenti gravi a settimana”

Trieste Salario

«Non passa giorno che altro sangue finisca sulle strade di Roma per gli incidenti che coinvolgo auto, moto e pedoni.
Il conteggio delle vittime viene aggiornato quasi quotidianamente». Così Simonetta Matone e Fabrizio Santori, entrambi candidati al Consiglio comunale di Roma per la Lega-Salvini Premier.

«Nel secondo Municipio sono troppi incroci stradali maledetti che provocano un elevato numero di incidenti mortali assurdi e sopratutto evitabili», denunciano i candidati del centrodestra.

«Le nostre antenne sul territorio ed in particolare i candidati della Lega al II Municipio Michele Licata e Antonella Scaramuzzino monitorano costantemente i punti critici. La confluenza tra Via Nomentana e Viale Regina Margherita, Corso Trieste, via Reggio Emilio e tanti altri luoghi insicuri come gli incroci tra Via Chiana, Via Tagliamento, Via Sebino, dove si registrano almeno due incidenti gravi alla settimana e continui investimenti e vittime soprattutto tra pedoni e motociclisti».

Matone e Santori all’attacco della giunta Raggi

«Sono urgenti e necessari – proseguono Matone e Santori – investimenti per la viabilità cittadina con riparazione del manto stradale, semafori intelligenti, autovelox e soprattutto illuminazione stradale nei punti nevralgici e per questi motivi abbiamo condiviso tutti i punti sollevati dal Comitato di Quartiere per la Sicurezza e Vivibilità del quartiere Salario-Trieste a cui intendiamo dare risposte una volta presenti nelle istituzioni. Anche il corpo della Polizia locale va incrementato nei numeri e messo al lavoro negli orari nei quali il traffico impazzisce o all’entrata e all’uscita delle scuole. A corredo di tutto non possiamo dimenticare che un “vaccino” contro questi incidenti, spesso mortali che è l’educazione stradale che manca nelle scuole. Un buon cittadino è un buon automobilista e un buon pedone, attento e responsabile dei suoi movimenti come peraltro più volte ribadito dalle associazioni familiari vittime della strada».