Strage di Acca Larenzia, Cutonilli: “I responsabili si potevano facilmente individuare”

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“Non sarebbe stato particolarmente complicato individuare i responsabili della strage di Acca Larenzia, anche perché non è che vi fossero dietro chissà quali misteri che hanno invece caratterizzato altre vicende di terrorismo di respiro più internazionale. Questo è piuttosto un caso di antifascismo militante, legato alla logica del territorio, ai gruppi armati che all’epoca operavano nella periferia sud della capitale”.

Alla vigilia del 46esimo anniversario del triplice omicidio nel quartiere Tuscolano di Roma, Valerio Cutonilli, avvocato e autore del libro ‘Chi sparò ad Acca Larenzia? Il ’78 prima dell’omicidio Moro’ (Settimo Sigillo-Europa Lib. Ed), torna a ricordare le vittime di quei fatti. “Per la giustizia italiana – sottolinea all’Adnkronos – non ci sono colpevoli, né per quanto riguarda l’attacco terroristico alla sezione del Msi in cui persero la vita Franco Bigonzetti e Francesco Ciavatta, né per l’omicidio di Stefano Recchioni, il ragazzo che venne ucciso in piazza nelle ore successive all’attentato quando i giovani di destra si erano radunati nelle strade del Tuscolano per vedere con i loro occhi quanto accaduto. I misteri in questa storia sono piuttosto relativi ma gli spunti di riflessione diversi”.

Il libro di Cutonilli, tra l’altro, contiene una ricerca molto approfondita sulla strage di Acca Larenzia condotta negli archivi storici del Tribunale di Roma. “La vicenda chiama in causa la logica degli opposti estremismi che a Roma fu particolarmente sanguinosa: vennero uccisi altri 70 giovani di destra e sinistra. Il mio libro intende indicare una alternativa a quelle azioni complottiste e semplificatrici, oggi tanto di moda, e a mio avviso, viziate dalla faziosità politica: l’odio tra ‘rossi’ e ‘neri’, del resto, non è che in Italia arrivava da Marte, ma aveva le sue radici nella guerra civile della parte finale della Seconda guerra mondiale, canalizzato poi in un confronto politico concentrato in Parlamento. E che deragliò nelle azioni violente che tutti conosciamo”.