Strage di Bologna, l’Italia vuole la verità: perché snobbata la pista palestinese?

Sulla strage di Bologna continuano a esserci diverse verità. Quella giudiziaria, alla quale in molti non credono, e altre fondatissime ipotesi, alle quali i magistrati non hanno mai creduto. Ieri il ministro della GIustizia Nordio sembra aver interpretato – anche se tra le righe – questa esigenza di verità. “La memoria della strage del 2 Agosto – il peggior attentato mai avvenuto in Italia in tempo di pace – è una ferita tuttora dolente per l’Italia intera”, ha detto Nordio. “43 anni dopo quel vile attacco, rinnoviamo la vicinanza ai familiari delle 85 vittime e dei 200 feriti e all’intera comunità di Bologna, che negli anni ha saputo trasformare il dolore in impegno civico e in sostegno all’attività dei magistrati.
Accertata la “matrice neofascista” di Bologna
In sede giudiziaria, ha continuato, è stata accertata la matrice neofascista della strage e ulteriori passi sono stati compiuti per “ottemperare – come ebbe a ricordare il capo dello Stato – alla inderogabile ricerca di quella verità completa che la Repubblica riconosce come proprio dovere”. In nome di quest’essenziale obiettivo, il Ministero della Giustizia si sforza di assicurare ogni supporto possibile agli uffici giudiziari impegnati nelle indagini sul terrorismo, come contro la mafia”. Nordio ha poi riassunto il primo pacchetto di riforme approvate dal Consiglio dei Ministri.

C’è chi non vuole neanche ascoltare
E conclude: “La strage alla stazione di Bologna è una ferita aperta per tutto il Paese e solo una verità senza zone d’ombra può portare ad un’autentica giustizia”. Sacrosanto. Ma qualcuno non vuole neanche ascoltare: “Ci risiamo. E’ l’ennesima sciocchezza tirata fuori dai soliti personaggi che vogliono fare solo confusione e depistaggio”. Così Paolo Bolognesi, presidente dell’Associazione familiari vittime della strage di Bologna, commenta il documento del giugno 1980 del Ministero degli Interni ungherese secondo cui dietro all’attentato alla stazione di Bologna ci sarebbero stati terroristi tedeschi del gruppo di Carlos collegati con i palestinesi.
I palestinesi responsabili di feroci attentati terroristi
E perché è tanto assurdo che ci siano i terroristi palestinesi dietro Bologna? Occorre contestualizzarle le cose, e anche le stragi. Chi si dimentica cosa avvenne a Monaco di Baviera nel 1972? 11 atleti e preparatori israeliani rapiti e assassinati dal terrorismo palestinese. E l’anno dopo? L’attentato terroristico all’Aeroporto di Fiumicino, sempre da parte loro, che causò 35 morti e 15 feriti. E nel 1976, il dirottamento del volo 139 Air France, che portò all’operazione israeliana ad Entebbe, dove qualche decina di persone rimase uccisa. E parliamo solo dei gesti più eclatanti.
Lasciamo aperta la porta alla verità su Bologna
Insomma, per molti Bologna sembra una pagina da voltare per sempre, un libro da chiudere. Ma c’è ancora una vittima senza nome, le condanne sono indiziarie, basate praticamente sul fatto che i condannati non avrebbero alibi per quel 2 agosto, mentre dovrebbe essere chi accusa a provare la loro presenza in loco e a provare molte altre cose. Invece è provata la presneza di terroristi comunisti tedeschi a Bologna. Accettiamo e rispettiamo la verità giudiziaria, ma gli esseri umani sbagliano. Perché non lasciare almeno una porta aperta alla ricerca della verità?