Studenti, sit in e corteo. Con l’incognita della sicurezza

Siti in davanti al Miur a viale Trastevere e a Piazzale Ostiense. E un corteo al quale dovrebbero partecipare diverse migliaia di studenti. Questa la mobilitazione prevista per oggi a Roma, e annunciata dalla Rete degli studenti medi. Con l’adesione anche della Lupa, sigla nata dai collettivi che hanno gestito le tante occupazioni negli Istituti dello scorso autunno. Le rivendicazioni sono sempre quelle, innanzi tutto un maggiore dialogo tra la scuola, la politica, il corpo docenti e gli alunni. E poi, interventi mirati a garantire maggiore sicurezza, investimenti nelle infrastrutture, aggiornamento dei programmi didattici. Critiche anche all’esame di maturità, che covid permettendo si farà in presenza. Ma sul quale i promotori della protesta lamentano l’assenza di un sostanziale coinvolgimento. Il rischio però, rimane quello di possibili infiltrazioni del mondo anarchico legato ai centri sociali. In attesa della informativa del ministro Lamorgese attesa per mercoledì prossimo, sugli scontri tra studenti e polizia dello scorso 23 gennaio. Insomma, le preoccupazioni non mancano. Anche se gli organizzatori prendono le distanze da ogni forma di violenza. E assicurano di aver predisposto un servizio d’ordine efficace che dovrebbe garantire che le manifestazioni restino sui binari del rispetto della legge e del buon senso.

La Rete degli studenti assicura un corteo pacifico e senza infiltrati. Ma l’allerta resta alta

Intanto la mobilitazione nazionale indetta dalla Rete degli studenti medi incassa la partecipazione anche del movimento «La Lupa – Scuole in lotta». La manifestazione in città sarà unitaria. Proprio i giovani della Lupa, coinvolti in tafferugli con la polizia al Pantheon il 23 gennaio, smentiscono la presenza di infiltrati. «Non c’erano e non ci saranno oggi – assicura Alessandro, studente del Virgilio -. Siamo eterogeni, ma con una composizione solo studentesca». La Lupa nasce dopo le oltre 50 occupazioni di scuole romane nell’autunno scorso: al suo interno convivono i collettivi di diversi istituti, ma anche Osa, l’Opposizione studentesca d’alternativa e il Fronte della gioventù comunista.

Per la Rete degli studenti medi quanto detto dal ministro Lamorgese è «uno scarico di responsabilità».  E Luca Ianniello, appartenente sempre allo stesso movimento, sottolinea che comunque oggi la piazza «avrà un servizio d’ordine», e che «la manifestazione è motivata dal fatto che non possiamo accettare che il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi annunci un tipo di esame (quello di maturità, con la reintroduzione delle prove scritte, ndr.) e poi un mese dopo ne comunichi il totale stravolgimento senza che nessuno ci abbia mai convocato». Nel pomeriggio in piazza anche le lavoratrici delle mense scolastiche: presidio alle 14 in via Capitan Bavastro davanti il Dipartimento servizi Educativi e Scolastici dopo la mancata assunzione di 250 addetteD