Subiaco, dichiarano al Comune di possedere pecore e pascoli per ottenere fondi europei: 5 denunciati per truffa

Carabinieri in azione a Subiaco

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Subiaco si trova al centro di un’inchiesta giudiziaria che ha portato alla denuncia di cinque imprenditori agricoli, accusati di aver ottenuto indebiti finanziamenti dall’Unione Europea attraverso dichiarazioni false sul numero di pecore possedute. L’operazione, frutto di un’indagine lunga e capillare durata oltre sei mesi, ha evidenziato un meccanismo di frode strutturato e reiterato.

Il sistema della truffa, tra pecore fantasma e pascoli invisibili

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, gli indagati avrebbero dichiarato al Comune di possedere un numero di pecore superiore a quello reale, al fine di ottenere superfici di pascolo più ampie. Questi dati falsificati venivano poi utilizzati come base per richiedere rimborsi attraverso AGEA, l’ente nazionale che gestisce i fondi europei destinati all’agricoltura. In tal modo, i soggetti coinvolti avrebbero percepito finanziamenti maggiori rispetto a quanto spettasse loro, configurando il reato di truffa aggravata ai danni dello Stato e dell’Unione Europea.

L’indagine sul territorio

Le attività investigative hanno previsto monitoraggi mirati e controlli incrociati tra dichiarazioni comunali e dati effettivi sul numero di animali. Gli accertamenti sul territorio hanno permesso di verificare la discrepanza tra il numero reale di pecore e quello dichiarato, fornendo così elementi concreti alla Procura di Tivoli. L’inchiesta ha richiesto una stretta collaborazione tra le autorità locali, gli uffici comunali e gli organi di controllo nazionali dei fondi agricoli europei.

Gli arresti e le conseguenze legali

Gli arresti dei cinque imprenditori segnano una fase decisiva dell’inchiesta, con la Procura che ora procederà con l’istruttoria per la conferma dei capi di imputazione. L’accusa principale è truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.

Gli indagati rischiano pesanti sanzioni, sia penali che economiche, in relazione ai fondi illecitamente percepiti. La vicenda mette in luce la vulnerabilità dei sistemi di controllo dei contributi comunitari quando la verifica territoriale non è costante e approfondita.

L’impatto sui fondi europei

Questa vicenda evidenzia come le frodi possano minare la credibilità dei finanziamenti europei destinati all’agricoltura. I rimborsi illeciti sottratti ai veri beneficiari compromettono l’efficacia delle politiche comunitarie e riducono le risorse disponibili per le aziende agricole regolari. L’inchiesta di Subiaco diventa così un esempio della necessità di controlli più severi e trasparenti per garantire l’uso corretto dei fondi pubblici.

Verso nuovi controlli

L’operazione giudiziaria potrebbe spingere le autorità a rafforzare i meccanismi di verifica delle dichiarazioni sui pascoli e sugli allevamenti. Le future procedure di erogazione dei contributi dovranno prevedere controlli più stringenti e incroci più frequenti tra dati comunali, nazionali e europei, al fine di prevenire frodi simili.