Suburra lascia Ostia e si trasferisce a Torvaianica: iniziate le riprese della fiction Netflix a due passi dalla bomba a Ranucci
“Ostia non è Suburra” e la serie si sposta a Torvaianica. Quantomeno per le riprese in interni, che sono iniziate questa mattina. Dopo le polemiche che hanno fatto seguito alla comparsa del cartellone pubblicitario alla fermata metro del Colosseo che mostrava il volto di Alessandro Borghi in primo piano e la frase “Perdi la fermata, finisci a Ostia e ti scossa, agitata. Ed è subito Suburra“, ecco che, in sordina ma non troppo, iniziano le riprese della nuova stagione della serie. Ma, appunto, non a Ostia. Lì, ormai, sembra essere terra bruciata.
Gli ostiensi non vogliono più essere associati a eventi di mafia, anche se di fatti di cronaca nera ne succedono. “Ma Ostia non è solo questo. E non vogliamo che, nell’immaginario di chi non conosce il nostro territorio, diventi invece una borgata dove quello della violenza è l’unico linguaggio conosciuto. Qui c’è tanta gente perbene. Ci sono tante belle iniziative a cui dare risalto, non solo brutture”.
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Riprese Suburra a Torvaianica: ristorante cinese trasformato nel “Bar Tony”
E, da questa mattina, la troupe di Suburra riprende a girare. Si confermano quindi le voci della quarta stagione della fortunata serie con Alessandro Borghi, Giacomo Ferrara, Eduardo Valdarnini, Filippo Nigro, e Francesco Acquaroli. La serie si era fermata nel 2020, alla terza stagione, proponendo uno spin-off nel 2023, Suburræterna, con lo stesso cast e ambientazione.
Ma ora eccoli di nuovi, spostati solo di una quindicina di chilometri più a sud. Gli interni si girano in quello che, all’origine, è un ristorante cinese. È stato affittato per tre mesi, compresi i tempi di smontaggio e trasformazione. È infatti diventato il “Bar Tony”, dove si ritrovano i protagonisti. A pochi metri da qui c’è la spiaggia di Torvaianica, alle spalle Campo Ascolano.
Attentati e arresti a Torvaianica prima delle riprese
Le riprese iniziano pochi giorni dopo l’attentato al giornalista Sigfrido Ranucci. Il conduttore di Report abita, casualmente, a poche centinaia di metri di distanza. E pochi giorni dopo l’arresto del mandante dell’omicidio di Shehaj Selavdi, meglio conosciuto come Simone “Passerotto”, ucciso sulla spiaggia di Torvaianica il 20 settembre del 2020. Una casualità, appunto. Come quella che, nel 2023, era accaduta a Ostia. Lì, Netflix aveva girato nei garage. E, poco dopo, una coppia vicina ai clan Fasciani e Spada era stata arrestata perché si era “impadronita” di una serie di edifici popolari, tra cui anche i garage dove Netflix aveva girato lo spin-off.
Nel 2023 gli abitanti di Ostia si ribellarono alle riprese. “Ostia non è Suburra”, protestarono in molti anche allora, così come qualche settimana fa. Le accuse, nel novembre del 2023, erano quelle di aver messo in atto una sorta di macchina del fango, una chirurgica operazione di marketing per portare soldi a Netflix, che mostrava Ostia in maniera distorta.
Che ne pensano gli abitanti di Torvaianica e Campo Ascolano?
E quindi basta con Ostia. E via con Torvaianica. Ma cosa ne pensano i residenti? “Mannaggia, il cinese resta chiuso per tre mesi!”, è la prima, istintiva preoccupazione di molti. E poi: “Davvero, girano Suburra? Che bello, ci stanno gli attori!”. Ma c’è chi va più a fondo alla questione, come Eva. “Non credo che, a livello di immagine, il fatto che la serie venga girata qui possa essere molto positivo. Le persone potrebbero associare la criminalità di Ostia, o comunque la mafia, alla criminalità del nostro territorio. Di positivo vedo solo il fatto che potrebbe esserci un po’ di movimento, con i curiosi che si affacciano nella speranza di vedere qualche attore. Ma il rovescio della medaglia forse è più pesante dei vantaggi…”.
“Effettivamente non è che ne usciamo tanto bene, visto il contesto della fiction”, aggiunge Daniele. “Le riprese arrivano proprio dopo la bomba a Ranucci. E così sembra che questa sia diventata una zona di mafia e criminalità, mentre invece è una zona molto tranquilla. Dobbiamo però vedere le riprese come un fatto positivo. Magari, grazie a Suburra, chi non conosceva Torvaianica inizierà a conoscerla e a capire che non ha meno di altre zone di mare come Ostia”.
Meno male che a Torvaianica non c’è la Metro. Così Netflix non potrà fare altre pubblicità puntando sul fatto che, se perdi la fermata, ti ritrovi qui. Se succedesse, non sarebbe “subito Suburra”. Sarebbe un miracolo atteso da 50 anni.