Sul web non smette l’indignazione per le mascherine del premier (video)
Non si ferma più lo scandalo del San Giuseppi Hospital, cominciano a diventare tanti i video con cui nella rete si materializza l’indignazione popolare per quanto compiuto dal premier Conte con le “sue” mascherine.
Prima di tutti il presidente del Consiglio ha pensato a se stesso, questa l’accusa che muove il web. E questo anche dopo il dibattito parlamentare con cui ieri la Camera ha discusso le interrogazioni presentate da Fratelli d’Italia e dalla Lega.
Dibattito a cui il premier si è ben guardato dal partecipare direttamente, delegando il ministro D’Inca’ alla consueta brutta figura.
Monta l’indignazione per le mascherine del premier
E vengono pubblicati anche i documenti che inchiodano Conte ► https://tinyurl.com/uwtvqll ma non c’è nessuno che indaga…
Conte ha pensato prima a Palazzo Chigi poi ai medici e ai cittadini, denuncia anche il video che pubblichiamo qui sotto.
L’incetta di mascherine, guanti, gel, medicine, camici, bombole d’ossigeno e defibrillatori con Conte a Palazzo Chigi è iniziata a febbraio. Per il resto della popolazione, medici e personale sanitario in primis, le gare d’acquisto si sono effettuate diversi giorni dopo. Parliamo nel dettaglio di 10mila mascherine chirurgiche a 0,20 euro l’una e di 500 mascherine APVR FFP3, quelle dotate di filtro, al prezzo di 7,98 euro ciascuna e con consegna rapidissima (entro 5 giorni) da parte di un’azienda veneta. E poi ancora 310 confezioni da 100 pezzi l’una di guanti monouso in nitrile per un prezzo complessivo di 1.500 euro.
Tutto a trattativa privata
Tutto a trattativa privata, come avvenuto anche per l’acquisto di 270 taniche da 5 litri di gel disinfettante al costo di 16,50 euro ognuna fornite da una società pugliese. Ulteriori carichi di camici e mascherine sono arrivati poi tra metà e fine marzo. Palazzo Chigi trasformato in un ospedale attrezzatissimo, considerando anche le spese per scongiurare uno degli scenari peggiori ovvero la contrazione del virus da parte dello stesso Conte. E quindi l’acquisto di 4 bombole da 14 litri e 7 da 2 litri per l’ossigenoterapia.
Senza dimenticare “un frigorifero per la conservazione di farmaci e vaccini” pagato ben 2.500 euro, in cui conservare 9.000 euro di medicinali extra per l’ufficio medico del Presidente del Consiglio, due defibrillatori da 8.000 euro e due elettrocardiografi. Solamente giorni dopo si è chiesto alla CONSIP, centrale acquisti della pubblica amministrazione, di indire una gara per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale, bandita poi il 9 marzo, da inviare alle strutture ospedaliere della penisola. Molti di questi lotti sono stati revocati dal commissario Domenico Arcuri, e tanti altri arriveranno magari quando l’emergenza sarà finita.