Sulla Rai Conte fuorilegge. Lo denuncia Italia Viva

Conte fuorilegge sulla Rai. Non è l’opposizione che parla, ma Italia Viva attraverso il suo parlamentare Michele Anzaldi, esperto di questioni televisive de partito di Renzi.
“Se fossero confermate le indiscrezioni sull’incontro Conte-Salini a Palazzo Chigi per riformare la governance Rai e magari allungare il mandato di questi vertici Rai, nominati peraltro con Salvini, saremmo di fronte ad un episodio gravissimo che lede le prerogative del Parlamento: i presidenti Fico, Casellati e Barachini dovrebbero subito intervenire.

Conte fuorilegge sulla Rai
Se un episodio del genere fosse successo con Berlusconi, sarebbe successo il finimondo”. Lo scrive su Facebook proprio il deputato di Italia Viva e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi.
“L’eventuale riforma della governance – prosegue Anzaldi – del servizio pubblico è una competenza del Parlamento, che ha l’obbligo e il dovere di tutelare il pluralismo dell’informazione. Se davvero il presidente del Consiglio pensasse di riformare la Rai parlando con tutti, compresi imprenditori privati e agenti, tranne che con il Parlamento, andrebbe peraltro contro la legge.
Inciuci con Berlusconi e Cairo
L’eliminazione della pubblicità dalla programmazione Rai è ormai sempre più doverosa per due motivi.
Da una parte eliminare l’alibi dei contratti faraonici, degli sprechi e dello strapotere degli agenti, dall’altra la necessità di dare un aiuto concreto all’intero sistema dell’informazione.
Si ridistribuiscano le risorse che ora vanno alla Rai sotto forma di pubblicità su tutti gli altri soggetti. Con precisi tetti per carta stampata, web, tv locali.
Si tratta di diverse centinaia di milioni di euro che devono andare a tutti e non solo ad alcuni. Se Conte pensa di fare inciuci con Berlusconi e Cairo per favorire Mediaset e La7, sperando così di puntellare la sua poltrona con uno scambio politico, come scrive un cronista autorevole e informato come Francesco Verderami sul ‘Corriere della sera’, saremmo di fronte ad una deriva inaccettabile”.